foto del video di Radio Tele Galileo

La Procura di Terni ha aperto un fascicolo di indagine a carico del sindaco della stessa città, Stefano Bandecchi, resosi protagonista di una serie di atteggiamenti che hanno portato anche a un esposto formale, tanto da rendere la mossa degli Uffici di via del Teatro Romano un atto dovuto. Bandecchi intanto ha dichiarato all’Ansa di aver sporto denuncia «per le minacce di morte ricevute un mese fa». A confermarlo in una conferenza stampa giovedì pomeriggio il vicesindaco Riccardo Corridore: «E’ stata depositata in questura una denuncia che riguarda i fatti accaduto il 25 luglio quando Bandecchi nella zona Eur a Roma è stato minacciato di morte e i fatti del 28 agosto in consiglio comunale. Sia chiaro, non sto dicendo che ci sia una correlazione tra i due fatti».

Bandecchi indagato A riportare la notizia è il Corriere dell’Umbria. Le ipotesi di reato a carico del primo cittadino sarebbero minaccia, oltraggio a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio. Bandecchi, che nella giornata di mercoledì cambiava intanto la versione dei fatti da lui stesso narrati il 25 luglio scorso relativamente a una aggressione che avrebbe subito a Roma. Prima aveva detto da parte di chi voleva impossessarsi del suo orologio Rolex, poi invece ha detto di essere stato minacciato di morte se non avesse smesso di fare politica. Tuttavia per ora in un registro degli indagati ci è finito lui, dopo l’esposto presentato ai carabinieri da parte di Fratelli d’Italia; lunedì, in consiglio comunale, gli esponenti di quel gruppo se lo sono visto arrivare contro con fare minaccioso, fermato solo dagli agenti di polizia locale ai quali non ha risparmiato parole dure.

L’esposto di Bandecchi Prossimamente, titolari del fascicolo sono il procuratore capo Alberto Liguori e il sostituto Marco Stramaglia, gli inquirenti raccoglieranno le testimonianze che riterranno più utili, compresa eventualmente quella del sindaco. Proprio Bandecchi ha dichiarato all’Ansa di aver a sua volta presentato formale esposto contro il consiglieri Marco Cecconi e Orlando Masselli per le frasi e gli atteggiamenti che gli hanno riservato: «Ho presentato un esposto preciso – ha riferito – contro l’aggressione che ho subito in consiglio comunale. Precisamente contro le parole rivoltemi da Masselli, sentite da testimoni, ovvero ‘pagliaccio vieni qua’. Dette sbeffeggiandomi e ridendo. E contro il consigliere Cecconi che si è alzato e ha iniziato a urlare, costringendo la presidente a richiamarlo più volte e me a dirgli di mettersi seduto. Per questo mi sono alzato, per farlo rimettere al suo posto. C’è stata una evidente interruzione dei lavori di un pubblico ufficiale, quindi un’interruzione di pubblico servizio».

Conferenza stampa «Io credo che dal momento in cui un sindaco nell’espletamento del suo mandato venga costantemente infangato si sta infangando una città, c’è il rispetto istituzionale, il sindaco va rispettato in consiglio comunale, ma anche fuori – ha detto Corridore durante la conferenza stampa -. Alternativa popolare pretende rispetto per il ruolo istituzionale del sindaco, della giunta e dei suoi consiglieri comunali». Il vicesindaco ha spiegato che «da novembre è iniziato un processo progressivo di messa in stato d’accusa di quest’uomo con una campagna denigratoria costante» e ha parlato di «una attività studiata con la nascita di tutta una serie di account fake che hanno iniziato a ridicolizzarlo. Tutte le sue reazioni che magari possono sembrare estemporanee o con un linguaggio di tutti i giorni sono state reazioni. Quindi ‘Bandecchi bancomat’, così era visto prima che si candidasse, andava bene, Bandecchi sceso in politica è diventato un mostro, insultato in tutti i modi». Per quanto riguarda il consiglio comunale del 28 agosto invece: «Ho sbagliato anche a tentare di fermarlo Bandecchi – ha detto il vicesindaco -, non lo avrebbe toccato (il consigliere di FdI Ndr), voleva solo gli fosse riconosciuto il suo diritto alla parola. Non è bello che a un sindaco venga riso in faccia, gli venga detto ‘pagliaccio vieni qua’ e ‘delinquente’».

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