di Porfiri, Troccoli, Maccari, Marruco
«Se non posso avere Alexandra la porto via con me». Eccola l’agghiacciante dichiarazione di intenti di Cristian Rigucci, il 28enne che lunedì notte ha ucciso la ex fidanzata con tre colpi di pistola. Lo ha scritto in una lettera che è stata ritrovata in casa sua dopo la tragedia. Alexandra Buffetti è stata uccisa sull’uscio di casa, il suo assassino non le ha dato neanche il tempo di difendersi, di provare a scappare. Intorno a mezzanotte e mezza, Cristian Rigucci ha suonato alla porta dell’appartamento della sua ex fidanzata in via Alfieri a San Giustino e le ha sparato contro tre volte. Un colpo alla testa e due al torace. Un’esecuzione. Alexandra, 26enne per metà francese e per metà biturgense, cameriera in un pub di Sansepolcro, l’aveva lasciato tre mesi fa.
L’esecuzione Cristian, 28enne con un passato nell’esercito, attualmente disoccupato viveva con la madre e la sorella a Celalba ed era orfano di padre, però non aveva mai accettato la fine di questa relazione. E lunedì sera, dopo aver scritto una lunga lettera in cui parla della storia finita con Alexandra e in cui chiede perdono per il gesto che di lì a poco compirà, esce di casa, va da lei, la uccide e poi si punta la semiautomatica che detiene regolarmente, alla testa. Lui non muore subito. Quando arrivano i sanitari del 118, allertati dai carabinieri, è ancora vivo. Ma i tentativi di rianimazione sono inutili. Anche Cristian spira poco dopo in ambulanza, nella corsa vana verso l’ospedale.
FOTOGALLERY: IL LUOGO DEL DELITTO
I messaggi Durante il tragitto verso casa di lei, manda dei messaggi agli amici. Messaggi che fanno allarmare e che spingono i giovani a chiamare i carabinieri. Temono che Cristian stia per compiere un gesto estremo. E iniziano a cercarlo anche loro. E’ in questo modo che i militari della compagnia di Città di Castello diretti dal capitano Alfredo Cangiano hanno individuato l’automobile di Cristian sotto casa di Alexandra.
La scoperta Hanno provato a suonare il campanello di casa della giovane, ma non hanno ottenuto risposta. A quel punto hanno deciso di entrare da una finestra dell’abitazione posta al primo piano della palazzina. E dentro casa hanno trovato il corpo di una giovanissima straziato da colpi di pistola sparati da un uomo che un tempo era stato per lei la persona più importante.
Autopsia Il primo esame cadaverico effettuato dalla dottoressa Laura Paglicci Reattelli parla di un’esecuzione in piena. Le ha sparato contro tre colpi, non le ha lasciato scampo. Sarà la dottoressa Reattelli ad eseguire l’autopsia sui corpi dei due ex fidanzati. Il sostituto procuratore di turno Angela Avila la disporrà in giornata. Il giovane aveva comprato la pistola da poco in un’armeria della zona, forse con già l’idea folle in testa. La semiautomatica, calibro nove per ventuno, era detenuta per uso sportivo.
Nessuna denuncia pregressa Un atto dovuto per una tragedia già scritta e conclusa. Per una tragedia che potrebbe aver avuto delle flebili avvisaglie nell’ultimo periodo, ma forse nulla di tanto preoccupante visto che Alexandra non aveva sporto alcuna denuncia. Alcuni testimoni riferiscono che, dopo la fine della relazione con Cristian, aveva iniziato a manifestare alcuni timori, ma secondo le indagini che stanno facendo i carabinieri, non c’erano state minacce, maltrattamenti o altro.
La testimone: «Rumori forti» «Ero a letto a vedere la televisione e verso l’una ho sentito dei rumori molto forti – riferisce una vicina di casa a Umbria24 , ho pensato fosse la tv alta di qualcuno, ho abbassato il volume e mi sono accorta che le urla venivano da fuori. Qualcuno diceva: “Sollecita, sollecita chiama il118”». E’ probabile che la donna abbia sentito i carabinieri.
Il sindaco: «Comunità sconvolta» «E’ una tragedia – afferma il sindaco di San Giustino Fabio Buschi a Umbria24 – tutta la comunità è sconvolta e staremo vicini ai familiari».