GIOVEDì, 25 APRILE 2024 AGGIORNATO ALLE 09:53

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Ikea a Perugia, procura chiede archiviazione per Umbrico e Brucolini nell’affaire dei terreni

Lo stabilimento Ikea sorgerà a San Martino in Campo

di Ivano Porfiri

Poche righe firmate dal procuratore capo di Perugia, Giacomo Fumu, per dire che secondo gli inquirenti l’inchiesta sui terreni Ikea va archviata. Starà ora al gip decidere se accogliere la richiesta o respingerla chiedendo ulteriori indagini o ordinando al pm di formulare l’imputazione.

La nota «La Procura della Repubblica di Perugia – si legge in una nota firmata da Fumu – in riferimento alle notizie apparse sui quotidiani locali e relative alla pendenza di un procedimento aperto per fatti di ipotizzata rilevanza penale riguardanti la cessione di alcuni terreni sui quali dovrebbe essere realizzato un insediamento commerciale per la vendita di prodotti con marchio Ikea che l’indicato procedimento, iscritto al n. 8000/10 del R.G.N.R. mod 21, in data 17 dicembre 2011 è stato trasmesso al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Perugia con contestuale richiesta di archiviazione».

L’inchiesta La vicenda è quella dei terreni di San Martino in Campo su cui indaga il pm Claudio Cicchella. A finire iscritti sul registro degli indagati con l’ipotesi di reato di corruzione sono stati l’imprenditore umbro Claudio Umbrico e l’ex presidente delle Opere Pie Riunite, Marco Brucolini. A fine ottobre scorso, guardia di finanza e Forestale si sono recate al Comune di Perugia e alle Opere Pie Riunite per acquisire documenti. Nel mirino c’è la compravendita dei terreni che, è l’ipotesi accusatoria, è stato un grosso affare per Umbrico e un pessimo affare per l’Opere Pie. Prima che fosse noto l’interesse di Ikea per il terreno di San Martino in Campo, infatti, ci fu una strana permuta tra un terreno agricolo a Montefalco e l’appezzamento alle porte di Perugia: due terreni agricoli ma per il secondo stava per venire alla luce il business dell’arrivo del colosso svedese.

Caso che scotta Una vicenda, quella Ikea, che ha fatto tremare i palazzi del potere. L’ipotesi della corruzione a più riprese ha fatto venire a galla l’ipotesi che potesse essere coinvolto qualche amministratore. Ipotesi mai suffragata da riscontri investigativi. Il Comune di Perugia ha sempre tirato dritto andando avanti con le procedure che dovrebbero portare l’apertura di Ikea a Perugia nel 2013. Così, del resto, a quanto pare per i due indagati, che dal canto loro hanno sempre rivendicato la correttezza del proprio operato. La parola fine sul caso ora potrà essere posta o meno dal giudice per indagini preliminari.

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La nota «La Procura della Repubblica di Perugia – si legge in una nota firmata da Fumu – in riferimento alle notizie apparse sui quotidiani locali e relative alla pendenza di un procedimento aperto per fatti di ipotizzata rilevanza penale riguardanti la cessione di alcuni terreni sui quali dovrebbe essere realizzato un insediamento commerciale per la vendita di prodotti con marchio Ikea che l’indicato procedimento, iscritto al n. 8000/10 del R.G.N.R. mod 21, in data 17 dicembre 2011 è stato trasmesso al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Perugia con contestuale richiesta di archiviazione».

L’inchiesta La vicenda è quella dei terreni di San Martino in Campo su cui indaga il pm Claudio Cicchella. A finire iscritti sul registro degli indagati con l’ipotesi di reato di corruzione sono stati l’imprenditore umbro Claudio Umbrico e l’ex presidente delle Opere Pie Riunite, Marco Brucolini. A fine ottobre scorso, guardia di finanza e Forestale si sono recate al Comune di Perugia e alle Opere Pie Riunite per acquisire documenti. Nel mirino c’è la compravendita dei terreni che, è l’ipotesi accusatoria, è stato un grosso affare per Umbrico e un pessimo affare per l’Opere Pie. Prima che fosse noto l’interesse di Ikea per il terreno di San Martino in Campo, infatti, ci fu una strana permuta tra un terreno agricolo a Montefalco e l’appezzamento alle porte di Perugia: due terreni agricoli ma per il secondo stava per venire alla luce il business dell’arrivo del colosso svedese.

Caso che scotta Una vicenda, quella Ikea, che ha fatto tremare i palazzi del potere. L’ipotesi della corruzione a più riprese ha fatto venire a galla l’ipotesi che potesse essere coinvolto qualche amministratore. Ipotesi mai suffragata da riscontri investigativi. Il Comune di Perugia ha sempre tirato dritto andando avanti con le procedure che dovrebbero portare l’apertura di Ikea a Perugia nel 2013. Così, del resto, a quanto pare per i due indagati, che dal canto loro hanno sempre rivendicato la correttezza del proprio operato. La parola fine sul caso ora potrà essere posta o meno dal giudice per indagini preliminari.

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