«Nuovi progetti per l’ospedale di Spoleto? Solo fumo negli occhi». È una replica secca quella che il Tribunale del malato (Tdm) riserva al direttore generale della Usl 2 Sandro Fratini che, nei giorni scorsi, ha annunciato la costituzione di un centro di chirurgia robotica prostatica, la ristrutturazione del pronto soccorso e una rete integrata di diagnosi e cura del piede diabetico.
Chirurgia robotica prostatica Il Tdm in una nota chiarisce: «A Spoleto si pratica da anni la cura delle patologie prostatiche attraverso l’uso del robot e solo l’allontanamento dal San Matteo degli Infermi del dottor Camilli, provvedimento di cui non ci è mai stato dato chiarimento, ha interrotto l’ottimo andamento dell’Urologia. Niente di nuovo, quindi, se non nella composizione del pool operativo, coordinato dal dottor Tassi della Chirurgia di Foligno. Ci lascia perplessi il fatto che un centro di Chirurgia robotica prostatica venga coordinato da un professionista che non ci risulta pratichi la robotica, anche perché in servizio a Foligno dove il robot non è in dotazione, soprattutto in una realtà come Spoleto dove da tempo operano sanitari che utilizzano con successo questi macchinari per interventi di chirurgia prostatica». Ergo: «Il buon senso suggerirebbe di nominare coordinatore chi ha più esperienza e una casistica più vasta nella materia».
Ristrutturazione Pronto soccorso e cura del piede diabetico La presa di posizione non è più tenera sul fronte dell’annunciata ristrutturazione del pronto soccorso di Spoleto «prevista da anni attraverso risorse accantonate da tempo per sostenere i costi degli interventi, quindi – scrivono dal Tdm – non c’è nessun nuovo investimento in arrivo». E poi: «Vogliamo anche ricordare che il servizio di Angiologia di Spoleto da anni cura il piede diabetico, motivo per cui chi chiediamo dove siano le novità annunciate dal dg Fratini per rilanciare il nostro ospedale, perché – ecco l’affondo – un conto è parlare di potenziamento di servizi, cosa sicuramente positiva, e un altro è presentare ciò che già esiste come una novità, così facendo si getta solo fumo negli occhi».
Per il Tdm le priorità dell’ospedale di Spoleto sono altre: «Se veramente si vuole rilanciare il San Matteo, si affronti il problema dei primariati di Oncologia e di Radioterapia, si facciano lavorare Tac e risonanze magnetiche dodici ore al giorno senza costringere gli utenti a lunghe attese o a recarsi a Terontola o presso centri privati, si riorganizzi la Cardiologia, si reintegri il personale, soprattutto infermieristico, carente in quasi tutti i servizi.»
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