La sede della Bps

di Francesca Marruco e Chiara Fabrizi

Immobiliaristi con problemi finanziari che si sarebbero prodigati per far autorizzare le pratiche di soci in affari. Debitori pronti a spendere qualche parola per permettere ai propri creditori di incassare prestiti impossibili. False fatture per presunte attività di consulenza emesse allo scopo esclusivo di sbloccare un conto corrente da cui far partire un giro di assegni. E al centro lui, il presidente della Scs, Giovannino Antonini, che, secondo la procura, con il proprio interessamento, sarebbe riuscito a mandare a buon fine le operazioni oggi al centro dell’inchiesta del procuratore capo Gianfranco Riggio e del pm Federica Albano. In cambio del proprio interessamento, è questa l’ipotesi degli inquirenti, Antonini avrebbe incassato un corrispettivo dai soggetti beneficiari delle operazioni in questione. Come quei 150 mila euro in assegni circolari che, secondo la procura, Antonio Gentile avrebbe consegnato al figlio di Antonini, Alberto. Il reato contestato ai 17 indagati, come noto, è quello di appropriazione indebita a cui si somma, per tre di loro, l’ipotesi di ostacolo alla vigilanza dell’Autorità pubblica.

800mila euro senza garanzia e 50mila in cambio L’operazione più corposa su cui indaga la procura è quella di cui avrebbe beneficiato alla fine di aprile Alessandro Monaldi, immobiliarista romano 35enne. Intorno al finanziamento di 800mila euro ottenuto da Monaldi, ci sarebbe stato l’interessamento di altri due immobiliaristi Alessandro Laganà e Cosimo De Rosa, ma soprattutto, questa l’ipotesi della procura, le pressioni di Antonini su alcuni alti funzionari, in particolare il responsabile della direzione crediti Bps Marcello Siena, il funzionario dell’ufficio Fidi Francesco Magnini, quello del servizio crediti Giuliano Mora, il responsabile dell’ufficio crediti dell’Altotevere Marco Bietta e il direttore della filiale di Todi Alfredo Calistroni. In neanche due mesi il giovane immobiliarista romano avrebbe ottenuto gli 800 mila euro senza fornire all’istituto di credito alcuna garanzia. Per le attenzioni riservate Monaldi avrebbe consegnato ad Antonini un assegno circolare da 50 mila euro.

Conti correnti larghi per De Rosa e fidi raddoppiati per Gentile Delle ultime due operazioni su cui i militari della Guardia di finanza avrebbero acquisito carteggi nel corso delle perquisizioni di lunedì mattina avrebbero, invece, beneficiato gli immobiliaristi Cosimo De Rosa e Antonio Gentile. Secondo la procura il primo, grazie all’interessamento di Antonini, si sarebbe visto autorizzare, nonostante i problemi finanziari, uno sconfinamento di conto corrente per 45 mila euro in cambio del quale, è l’ipotesi della procura, avrebbe poi corrisposto ad Antonini un assegno circolare di 15 mila euro. Antonio Gentile, invece, grazie alle pressioni di Laganà e Antonini, avrebbe ottenuto un raddoppio dell’apertura del credito su sconto fatture, passando da mezzo milione al milione tondo. Operazione per la quale Gentile avrebbe consegnato ad Alberto Antonini 150 mila euro in assegni circolari, soldi destinati a Giovannino Antonini.

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