di Massimo Colonna

Si appesantisce la posizione dei cinque arrestati nell’ambito dell’omicidio di Giulio Moracci, il 92enne ucciso al termine di una rapina nella sua abitazione di Gabelletta il 28 aprile scorso. Questa mattina infatti nelle aule del tribunale di Terni è andata in scena una nuova udienza nell’ambito del procedimento di rito abbreviato, in cui il pubblico ministero Barbara Mazzullo ha formalmente contestato ai cinque arrestati, ossia i tre uomini di origini romene che hanno materialmente eseguito la rapina e i due italiani ritenuti i basisti, due nuove aggravanti.

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I due basisti: il video
Omicidio Moracci: parlano i testimoni

Accuse appesantite Le contestazioni in particolare riguardano il fatto di aver agito in cinque o più persone per compiere il colpo poi finito nel sangue e di aver approfittato delle condizioni di minorata difesa dello stesso Moracci e di sua moglie, anche lei in casa al momento dell’intrusione. Queste due le due aggravanti richieste della procura. Non è stata invece contestata l’aggravante della crudeltà, come invece nei giorni scorsi aveva chiesto l’avvocato di parte civile, Andrea Colacci. I difensori dei cinque arrestati al termine dell’udienza di oggi hanno chiesto un margine di tempo per valutare i nuovi capi di imputazione.

Nuovo timing Il giudice per le indagini preliminare, Maurizio Santoloci, ha concesso il nuovo termine fissando l’aggiornamento dell’udienza al prossimo 18 dicembre. Sempre al termine dell’udienza di oggi è stata scelta la data del 29 gennaio come quella eventuale per il proseguimento del procedimento di rito abbreviato, che comunque resta vincolato all’accettazione da parte del giudice di una perizia medica richiesta dai difensori dei cinque arrestati, ossia gli avvocati Francesco Mattiangeli, Luca Maori e Giuseppe Squitieri.

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