di MA.T.
Valutare e individuare soluzioni relative alle principali criticità connesse alla gestione delle risorse idriche della diga di Montedoglio, fare il punto sui passaggi che porteranno a breve alla costituzione del nuovo ente di gestione, dare inizio alla stesura dell’accordo di programma prevista nell’intesa tra Regione Umbria e Regione Toscana: sono questi i punti al centro di un incontro che si è tenuto oggi ad Arezzo, tra l’assessore regionale all’Ambiente, Silvano Rometti, l’assessore all’Ambiente della Regione Toscana, Anna Rita Bramerini, il segretario generale dell’Autorità di Bacino del Tevere, Giorgio Cesari, il segretario generale dell’Autorità di Bacino dell’Arno, Gaia Checcucci e il direttore dell’EIUT, architetto Diego Zurli.
La finalità «La finalità dell’incontro – ha spiegato l’assessore Rometti – era quella di effettuare un monitoraggio sullo stato di attuazione del Protocollo d’Intesa per la gestione delle risorse idriche del sistema Montedoglio-Val di Chiana-Trasimeno, ratificato nel 2000 dalle Regioni Umbria e Toscana e aggiornato nel 2008, finalizzato alla stipula di uno specifico Accordo di Programma per l’utilizzo condiviso delle acque invasate nella diga di Montedoglio sul fiume Tevere». L’assessore ha proseguito precisando che «allo stato attuale, malgrado il grave incidente avvenuto il 29 dicembre scorso, la gestione della diga risulta soddisfacente visto che, nonostante il ridotto volume, sta garantendo i fabbisogni attuali di tutte le utenze dell’Umbria e della Toscana e lo potrà continuare a fare anche nei prossimi due anni. Ma sin da ora, è necessario mettere a punto tutti i passaggi per una pianificazione del lavoro futuro».
Tra le priorità di intervento che dovranno essere condivise, durante l’incontro in primo luogo, è stata evidenziata la necessità del ripristino della funzionalità della diga: «È assolutamente necessario che vengano ripristinati i paramenti crollati – hanno precisato gli assessori Rometti e Bramerini – che siano effettuate le verifiche sulle altre opere significative della diga e che siano tempestivamente riattivate e che proseguano le procedure di collaudo dell’invaso, per arrivare quanto prima possibile, alla gestione della massima quota di regolazione». Inoltre, si dovrà provvedere a completare tutti i passaggi per la costituzione dell’ente partecipato dalle due Regioni e dal MIPAF in sostituzione di quello ministeriale e, infine, è stato dato l’avvio alla stesura dell’Accordo di programma per l’utilizzo condiviso delle acque della diga sul fiume Tevere che, «secondo gli accordi vigenti tra le due Regioni – è stato detto – dovrà essere stipulato entro il 31 dicembre 2012. Si tratta di un atto fondamentale per gestire in futuro, anche alla luce delle nuove esigenze – (sistema Trasimeno e schema Senese)- in modo coerente e coordinato questa importante risorsa idrica».