di Francesca Marruco

Anna Maria voleva solo «incalzarlo per avere una vita migliore», e per farlo, a volte lo assecondava – come quando insieme a lui bruciava i carboncini che gli aveva dato il mago per allontanare il malocchio – mentre altre lo spronava. La mattina dell’omicidio «della porta chiusa», c’è un particolare che balza subito agli occhi.

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Oppressione Federico Bigotti, riferiscono il padre e il fratello, era «già» in piedi poco prima delle dieci, quando invece normalmente si alzava verso le 12.30 – 13 e solo perché la madre lo chiamava per il pranzo. Lui viveva come uno «stress», uno «stargli addosso», «si alzava protestando – ha raccontato il padre – e volavano parole pesanti». Quindi, quando pochi minuti prima delle dieci chiama il padre per dirgli che mamma si era ammazzata, i familiari non possono non pensare che era un «orario per lui insolito».
Per i giudici lo «stress indotto dalla madre fa scattare la volontà omicida». Federico Bigotti, «elimina la fonte dell’oppresione e la punisce definitivamente per quello stargli addosso così mal sopportato».

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Parassitario Che lei lo abbia svegliato per farlo alzare ad un orario consono e lui abbia reagito impugnando un coltello? Potrebbe essere. Di certo i giudici Narducci, Semeraro e Verola bollano come «parassitario» lo stile di vita del giovane che «non svolge alcuna attività lavorativa – e forse non svolge proprio alcuna attività – né cerca di procurarsi un lavoro, in una famiglia in cui la madre ed il padre hanno notevoli difficoltà econmiche, tanto da rimanere senza luce per tre mesi».

Il debito per farlo andare in tv Anche in relazione alla difficilissima situazione economica dei Bigotti che il ragazzo viene descritto come «egoista». Sono i giudici infatti a scrivere che «la famiglia Bigotti si è indebitata, con la cessione del quinto dello stipendio, per 15 mila euro per consentire a Federico di partecipare a provini per ‘personaggi televisivi’, alle scuole di dizione e presentazione e per sostenere le spese di alloggio e trasporto».

Il televisore Per i giudici Federico è «frustrato dai continui fallimenti delle cose che ha intrapreso nella vita», ma riversa rabbia ed egoismo sui familiari. «A Natale del 2015 -raccontano ancora i giudici – Federico riceve 250 euro dai genitori per comprare un televisore per la sua stanza: invece di compprare il televisore, nuovo, Federico ha preso quello della cucina, ha lasciato i genitori senza televisore e si è anche tenuto i 250 euro avuri in regalo».

Può uccidere ancora Un ritratto durissimo in cui il «serio disagio psichico» non è ancora sufficiente per diventare incapacità di intendere e di volere. Anzi, il comportamento assunto dopo il delitto, viene intercettato quando dice «una è morta e sono contento si vede che aveva la coscienza sporca», diventa pericolo di reiterazione di reato perché Federico «è in grado di assorbire il peso delle sue azioni o di non sentire proprio alcun senso di colpa». Per questo che può «concretamente tornare ad uccidere»

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