Gregge di pecore (Foto archivio Fabrizio Troccoli)

di Daniele Bovi

Dopo il caso segnalato nella zona del Trasimeno, la «febbre catarrale degli ovini», ovvero il morbo della «Lingua blu» colpisce un allevamento di Umbertide facendo così scattare le contromisure da parte del Comune di Perugia. La segnalazione da parte della Usl Umbria 1 è di mercoledì e giovedì, il sindaco Andrea Romizi ha firmato un’ordinanza in cui si prendono una serie di misure per evitare l’ulteriore diffondersi della febbre che, è bene ricordarlo, secondo i sanitari non può essere trasmessa all’uomo. «Nel territorio comunale – è scritto nel provvedimento – sono stati segnalati alcuni allevamenti di specie sensibili al virus Bluetongue nel raggio di quattro chilometri dal focolaio».

L’ORDINANZA

Le misure Il territorio del comune passa così ufficialmente tra quelli «con infezione in atto» e a questo punto scatta il pacchetto di disposizioni. In primis il sindaco ordina il censimento e l’identificazione di tutte le aziende che allevano animali potenzialmente contagiabili. Periodicamente poi ci saranno visite nelle aziende che operano nel raggio di quattro chilometri dal focolaio e si preleveranno campioni da analizzare in laboratorio. In più sarà vietato lo spostamento degli animali delle specie sensibili, così come del loro sperma, degli ovuli e degli embrioni verso aree del Paese che non sono state toccate dalla febbre. In particolari casi elencati nell’ordinanza però gli spostamenti sono possibili.

L’incontro Attualmente la zona dell’Umbria che sta pagando il prezzo più salato è la provincia di Terni dove sono almeno 59 i focolai segnalati e martedì scorso, nella sede perugina dell’Associazione nazionale allevatori bovini italiani da carne (Anabic), c’è stato un incontro tra il deputato del Movimento 5 Stelle Filippo Gallinella ed alcuni allevatori regionali. Le aziende potrebbero essere costretti ad abbattere molti capi, non solo ovini ma anche bovini «portatori sani della ‘blue tongue’ che – ha detto Gallinella – non corrono alcun pericolo virale e non ci sono conseguenze sulle carni ma che, per limitare il contagio tra ovini, non possono essere movimentati. La Regione deve accelerare il passo e rendere noti i tempi di vaccinazione».

Twitter @DanieleBovi