di Francesca Marruco
E’ venuto appositamente da Roma per ucciderla. Ha preso un coltello da cucina e lo ha messo in macchina. Direzione Foligno. Dove lei stava faticosamente cercando di rifarsi una vita lontano dalle violenze di lui. Ma il sogno di un futuro migliore, per Sandita Munteanu è finito alle undici di venerdì mattina in via Monte Nagni a Foligno. Virgil l’ha avvicinata e l’ha sgozzata. Non ha avuto nessuna pietà: l’ha lasciata a terra agonizzante ed è scappato via. E’ arrivato fino ad Amelia con la sua Renault Scenic, poi, braccato dai carabinieri, si è conficcato il coltello nel petto ed è morto nella sua auto.
I fatti E’ morta così Sandita, una 38enne rumena, venerdì mattina a Foligno. Il suo ex l’ha uccisa in mezzo alla strada. In un quartiere residenziale, davanti ad un parco per bambini, a pochi passi dall’ospedale. I primi ad accorrere in aiuto della donna sono state un’anziana e una coppia di ragazzi che passavano di lì. Ma nessuno di loro ha potuto fare nulla per fermare la corsa inesorabile verso la morte. Virgil le ha tagliato la gola con un coltello da cucina lungo 15 cm con cui poi si è ucciso. A nulla è servito l’asciugamano con cui hanno provato a tamponarle la ferita. Come non sono serviti a nulla i tentativi dei sanitari. Sandita è morta lungo la strada a pochi passi dalla casa in cui aveva trovato lavoro come badante.
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Il numero della targa Una cosa però i soccorritori più giovani sono riusciti a farla. Ed è stata fondamentale per trovare l’assassino. La ragazza infatti ha preso la targa dell’omicida e l’ha detto alla polizia, che è arrivata subito sul posto in forze da Foligno e da Perugia, insieme al sostituto procuratore Paolo Abbritti. Con il numero di targa sono stati immediatamente disposti posti di blocco lungo le arterie stradali della regione. Ad agganciarlo sono stati i carabinieri del radiomobile di Terni a San Carlo, lo hanno inseguito fino ad Amelia dove poi è finita la sua corsa. Hanno cercato di farlo fermare facendogli segnali, ma lui accelerava e rispondeva facendogli il segno del dito medio.
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Braccato ad Amelia All’altezza di Amelia però, i carabinieri della stazione si sono messi su una piazzola per bloccargli la strada. E così è stato: poco dopo è arrivato con la sua auto ed è andato a sbattere contro l’ultima vettura della colonna che si era formata per i rallentamenti. I carabinieri sono subito corsi verso di lui, ma non hanno fatto in tempo a fermarlo: ha preso un coltello dallo sportello del passeggero e se lo è conficcato nel petto. Poi ha anche avuto la forza di toglierselo e colpirsi una seconda volta. Un militare ha provato a bloccarlo, ma era troppo tardi. E’ solo riuscito a deviare il secondo colpo. La prima ferita, probabilmente al cuore lo ha ucciso in pochi istanti.
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Denunciato per stupro In passato era stato denunciato per violenza sessuale. Sandita, che veniva da un divorzio come Virgil, invece non lo aveva mai formalmente denunciato. Ma dalle indagini della polizia –per l’omicidio indagano gli agenti della squadra mobile di Perugia insieme a quelli del commissariato di Foligno- è emerso che anche con lei era stato violento. L’aveva malmenata e allora lei lo aveva lasciato. Più volte. Poi, come troppo spesso accade, lei gli aveva concesso più volte un’altra possibilità sperando in una trasformazione. Che non è mai arrivata.
COMUNITA’ SGOMENTA: LE REAZIONI
Femminicidio E’ arrivata solo la più brutale delle azioni. Che sempre più spesso vede come vittime delle donne che, dopo aver creduto ostinatamente nell’amore di un uomo violento, si decidono a voltare pagina, ma non viene loro permesso. Per gelosia. Per follia. Per mancanza totale di rispetto verso la vita altrui. Per un concetto di amore che non va al di là del possesso. Anche con la forza. Con la violenza più animale. Che arma una mano fino a fargli commettere gesti irreparabili.