Il rogo della Umbria Olii del 25 novembre 2006 in cui persero la vita quattro lavoratori

di Chiara Fabrizi

Un gruppo di anarchici ha rivendicato il danneggiamento al citofono della villa dell’imprenditore Giorgio Del Papa, condannato in via definitiva a 4 anni, 9 mesi e 15 giorniper la morte dei quattro lavoratori deceduti nel rogo del 2006 all’interno della sua azienda Umbria Oli di Campello sul Clitunno.

Danni alla villa di Del Papa Gli anarchici hanno anche gettato una busta di carne all’interno del giardino della villa di Del Papa. In base a quanto emerge gli investigatori intervenuti nell’abitazione non hanno trovato testi, messaggi, simboli o tracce che potessero far ipotizzare l’azione anarchica, che è poi stata rivendicata in queste ore. Nel testo che circola in rete si legge che quello compiuto ai danni di Del Papa «è un piccolo gesto per denunciare la coerenza classista del sistema giudiziario italiano».

Rivendicazione anarchica Viene quindi ricordato che Del Papa «arrivò all’infamia di chiedere 35 milioni di euro alle famiglie delle vittime, accusandoli di aver provocato l’incidente» alla Umbria Oli e poi affermano: «Anna (Beniamino, ndr) e Alfredo (Cospito, ndr) rischiano l’ergastolo per strage, per due bombe contro la caserma allievi carabinieri a Fossano, il 2 giugno 2006»,  dove per fortuna non ci sono stati morti né feriti, «mentre – scrivono gli anarchici – gli stragisti veri, gli industriali, i capitalisti, se la spassano nelle loro ville».

Precedenti recenti Il gruppo di anarchici che ha colpito da Del Papa è probabilmente lo stesso che a metà dicembre scorso ha sfondato la vetrata dell’agenzia interinale Umana a Foligno e nella notte tra il 30 novembre e il primo dicembre ha anche tentato di incendiare tre auto del centro direzionale Unicredit a Madonna Alta (Perugia) per poi danneggiare i veicoli con le scritte Fuoco alle galere e Fuori Alfredo dal 41bis.