di C.F.
Sono di Nedina Stramaccia la vestaglia e le scarpe rinvenute nei boschi dell’Alta Marroggia (Spoleto) dai volontari della Prociv. Calzature e indumenti sono stati subito confrontate con la descrizione fornita dai familiari della donna di 93 scomparsa il 19 giugno del 2010 e poi portati nell’abitazione di famiglia dove la figlia ha subito riconosciuto sia la vestaglia che le scarpe. La svolta nel caso arriva dopo cinque anni difficili per la famiglia dell’anziana e a una ventina di giorni dal ritrovamento dei resti di un cranio umano, scoperto da un cacciatore.
Maxi battuta di ricerche: fotogallery
Video: le ricerche
Vestaglia e scarpe sono di Nedina La cinquantina di volontari appartenenti al gruppo comunale di Prociv, ma anche alla Croce rossa e verde, Soccorso alpino, associazione nazionale dei carabinieri, Ari (radioamatori) e unità cinofile, hanno battuto la zona tra Icciano e Meggiano dove una ventina di giorni fa un cacciatore ha rinvenuto i resti di un cranio umano. Stando a quanto risulta il ritrovamento è avvenuto ad alcune decine di metri dal luogo in cui è stato scoperto il cranio, ossia nel costone di fronte a una chiesetta isolata, dove Nedina si recava frequentemente a pregare, nonostante l’età e la manciata di chilometri che separano l’abitazione in località Castello di Baiano (Spoleto) dove viveva con figlia, genero e due nipoti.
Maxi battuta di ricerche Nessun altro resto umano è stato però rinvenuto nell’area dalle otto squadre che dalle 9 del mattino hanno battuto l’area seguendo altrettante tracce individuate e illustrate martedì mattina dalla responsabile del servizio Stefania Fabiani, nell’ambito del summit nella sede della Prociv di Santo Chiodo che ha dato il via alle ricerche. Sul cranio umano, che fornirà la certezza definitiva, sono in corso gli esami del Dna che la procura della Repubblica di Spoleto ha affidato a due consulenti, il medico legale Fabio Suadoni e la biologa Eugenia Carnevali.
Twitter @chilodice