di M.R.
Dramma ad Arrone dove sabato mattina si sono tolti la vita due quarantenni. La comunità che al mattino ha appreso della prima tragedia non aveva ancora smesso di piangere che intorno alle 11.30 è tornata con sgomento ad apprendere del secondo suicidio. In base alle prime informazioni entrambe le vittime vivevano una condizione di disagio sociale e non è escluso che la seconda vittima abbia trovato il coraggio di compiere l’estremo gesto, appreso del suo coetaneo in una sorta di effetto domino.
Arrone, due quarantenni si tolgono la vita Intorno alle 7 del mattino lungo la strada che dalla piazza principale del paese conduce al centro storico è stato rinvenuto il corpo senza vita di un uomo di 43 anni. A fare la tragica scoperta un residente che ha subito fatto scattare l’allarme. Sul posto si sono portati i carabinieri della stazione locale che hanno avviato tutte le verifiche del caso. Accanto alla salma dell’uomo, molto conosciuto in paese, è stato trovato il suo cellulare aperto in due probabilmente dall’impatto con l’asfalto. La strada è stata chiusa per un paio d’ore al fine di permettere ai militari di compiere gli accertamenti nell’area, oltreché le drammatiche operazioni di recupero del corpo. Incerte le cause che hanno spinto il 43enne a compiere il gesto estremo. Gli amici, con cui aveva trascorso il venerdì sera, sono andati sul posto dove hanno spiegato che l’uomo aveva recentemente perso l’abitazione probabilmente per morosità, ma che nelle ultime ore trascorse insieme era apparso tranquillo. Nulla quindi che lasciasse anche lontanamente ipotizzare il volo nel vuoto.
Altro suicidio Il dramma si è abbattuto nuovamente su Arrone poche ore dopo. Nella frazione di Colleporto un 45enne si è tolto la vita davanti casa e vicino alla sua auto, parcheggiata nel centro del piccolissimo borgo. Anche in questo caso a trovare il corpo senza vita sono stati due vicini che hanno quindi richiesto l’intervento del 118 che non ha potuto far altro che accertare il decesso dell’uomo, e i carabinieri. Sul posto si è portato da Terni anche il comandante Dario Allegretti per coordinare gli accertamenti del caso. In base a una prima ricostruzione l’uomo si sarebbe provocato il soffocamento, stingendosi una spessa fascetta da idraulico attorno al collo. Sulle motivazioni dell’estremo gesto i conoscenti riferiscono che l’uomo aveva perso il lavoro e che più volte nel corso del tempo aveva manifestato disagio per la sua condizione. Attualmente pare prestasse servizio come cameriere in un ristorante della Valnerina ma solo saltuariamente, nulla che lo facesse riposare serenamente. Originario di Ferrara, con quattro figli lontani e un matrimonio alle spalle, divorzio in corso, non ha retto alla situazione di instabilità economica. La compagna, sua convivente riferisce che sarebbe dovuto andare al lavoro anche sabato ma evidentemente al 45enne questo non bastava.
@martarosati28