di Ivano Porfiri
«Il vigile del fuoco non è più quello che sale sulla scala, ma un operatore in un sistema in grado di garantire il soccorso a 360 gradi e per questo deve essere messo in condizione di poter contare su strutture e mezzi idonei in ogni situazione». E’ il sottosegretario all’Interno, Gianpiero Bocci, a scandire i tempi e il significato di un «piano di investimenti di rilevanza nazionale che farà dell’Umbria un laboratorio per il Corpo più amato dagli italiani, che in futuro dovrà occuparsi meno di emergenze e più di prevenzione e messa in sicurezza del Paese».
Piano da 6 milioni La conferenza stampa si svolge in una delle sedi che verrà pesantemente innovata nel quadro del Piano di interventi da 6 milioni di euro presentato, oltre che da Bocci, dal comandante nazionale dei vigili del fuoco Gioacchino Giomi (fino a pochi mesi fa comandante regionale dell’Umbria), dal responsabile nazionale edilizia Guido Parisi, dall’attuale comandante regionale Raffaele Ruggiero e provinciale di Perugia Marco Frezza, alla presenza del prefetto di Perugia Antonella De Miro e dei sindaci delle città coinvolte dal Piano ovvero Todi, Amelia e Spoleto. In ciascuna di queste verrà realizzato nel giro di due anni una nuova sede dei vigili del fuoco su terreni messi a disposizione gratuitamente dai Comuni. A Perugia, invece, l’attuale comando di Madonna Alta verrà completamente ristrutturato, mentre si sta completando la nuova pista dell’elisoccorso. Bocci ha annunciato anche un potenziamento della scuola nazionale dei soccorritori acquatici e fluviali di Terni.
Intera rete del soccorso «Presentiamo un intervento straordinario – ha sottolineato Bocci – che non è semplicemente un investimento in nuove caserme ma una vera ricostruzione della rete regionale del soccorso, che parte da Amelia e passa per Spoleto, Todi e Perugia, fino a Gubbio, dove il nuovo distaccamento è già operativo e verrà inaugurato entro marzo. L’intento è costruire, a livello nazionale, un sistema unitario e integrato del soccorso che veda i vigili del fuoco al centro ma in connessione con tutti gli altri protagonisti. L’Umbria in questo sarà un laboratorio e fungerà da esempio. Per farlo, stiamo dotando il Corpo di mezzi e competenze necessari con assunzione di 3 mila nuovi vigili, 46 ingegneri, ma anche amministrativi. In futuro il Corpo dovrà fare sempre meno emergenza e sempre più prevenzione delle emergenze, dovrà prendersi cura del Paese perché possiede tutte le competenze per farlo». Anche Giomi ha confermato l’occhio di riguardo sull’Umbria a livello centrale: «La rete che costruiamo qui può essere replicata altrove».
Caserme intelligenti Come ha spiegato l’ingegner Parisi «non faremo semplicemente degli interventi di edilizia, ma costruiremo o ristruttureremo, come nel caso di Perugia, ‘edifici intelligenti’ con soluzioni altamente tecnologiche che renderanno più semplice il lavoro degli operatori e consentiranno di risparmiare il 50% dell’energia rispetto a ora. Ci doteremo di tutti gli strumenti più avanzati dal punto di vista architettonico e a livello di reti». Perugià sarà l’esempio anche visivo dell’innovazione con una facciata ridisegnata anche a simboleggiare il suo ruolo cardine («è uno dei 10 comandi più importanti d’Italia», ha precisato Bocci). «Siamo felici di questa attenzione su Perugia – ha ringraziato il sindaco Andrea Romizi – è importante programmare stando attenti alle esigenze operative e a quelle di carattere ambientale».
I nuovi distaccamenti Sulla sede di Amelia, «è la più avanti dal punto di vista progettuale – ha detto Parisi – ma anche quella che ha avuto un iter più lungo dato che doveva essere il prototipo a livello nazionale. Ora il progetto è in fase esecutiva». Il lotto di terreno individuato di circa 2.500 mq è ubicato in località Fornole. Il sindaco Riccardo Maraga ha puntualizzato come la scelta del terreno sia stata fatta «anche perché è più vicino al raccordo Terni-Orte e quindi consentirà interventi tempestivi su grandi arterie di comunicazione». Anche su Todi era indispensabile un nuovo edificio su un’area di 3 mila mq di proprietà comunale in località Crocefisso. «Credo sia il modo migliore – ha affermato il sindaco Carlo Rossini – per commemorare i 36 morti dell’incendio del Palazzo del Vignola del 1982». Decisivo l’intervento del Comune anche per dare una sede tutta nuova ai vigili del fuoco di Spoleto, che sorgerà su un’area nelle immediate vicinanze del centro abitato e nelle vicinanze di altri edifici adibiti a servizi pubblici (via dei Filosofi). Si tratta di un lotto di terreno della superfice di circa 4.000 mq direttamente collegato alla viabilità cittadina. «E’ uno dei giorni più belli della mia esperienza amministrativa – ha detto il primo cittadino, Fabrizio Cardarelli – un sogno che si realizza iniziato nei primi anni ’90».