di Daniele Bovi
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Ancora qualche giorno di attesa. Pochi, forse tre o quattro. Nel corso dell’udienza di mercoledì di fronte al Tar dell’Umbria infatti i giudici, chiamati a decidere sull’ammissibilità o meno delle molte liste di Udu e Alleanza universitaria escluse dalla Commissione elettorale dell’Ateneo a metà maggio, hanno chiesto ancora tempo. Secondo quanto riferito dai legali delle parti infatti, le previsioni parlano di una decisione che potrà concretizzarsi o in una sospensiva, cioè in un altro provvedimento provvisorio, o in una sentenza che entrerà, finalmente, nel merito della contesa. Sentenza che, ovviamente, potrebbe essere appellata di fronte al Consiglio di Stato. «Oggi l’Udu e il Tar – commenta la Sinistra universitaria – hanno convenuto che, nonostante la mole di lavoro, di carte e problematiche ancora non concluse, era il caso di decidere. Avremmo potuto tergiversare, approfittare della situazione ma non lo abbiamo ritenuto serio. Qualsivoglia decisione arriverà, valuteremo con il nostro avvocato Michele Bonetti il da farsi».
Il caso Volpi Di fronte al Tar però non si è solo discusso dell’esclusione delle liste. I giudici infatti hanno affrontato anche il caso di Mauro Volpi, il docente di diritto costituzionale fatto fuori dalla corsa per il rettorato e che ora chiede di essere riammesso. Anche qui, tutto rinviato alla prossima udienza del 3 luglio quando si dovrebbe decidere nel merito. Sul caos elezioni studentesche una possibile soluzione è quella vagheggiata per giorni, ovvero un accordo politico che permetta di convocare nuove elezioni alle quali tutte le componenti studentesche possano partecipare. Soluzione sulla quale si sono espressi in modo favorevole molti di quelli che martedì hanno partecipato alla seduta congiunta di Senato accademico e cda dove, ascoltando gli interventi, il rettore ha capito che la sua proposta di nominare provvisoriamente i decani al vertice dei 16 dipartimenti dell’Ateneo non ha il sufficiente consenso. «Per quanto mi riguarda – spiega Volpi a Umbria24 – auspico che l’Università non continui a rimanere ferma e inerte anche alla luce di quanto successo martedì».
La memoria dell’Udu «Si azzeri il procedimento – è l’appello di Volpi – e si convochino nuove elezioni con un nuovo calendario che permetta di tenere le elezioni studentesche e quelle per il rettore tra settembre e ottobre. Se c’è questa volontà politica bene, altrimenti credo si voglia perdere tempo ma questo non sarebbe un fatto positivo per l’Ateneo». La vicenda che ha portato all’esclusione delle liste Udu viene puntigliosamente raccontata nelle 25 pagine di memoria, vergate dall’avocato Bonetti e depositate il 13 giugno. Punto di partenza (oltre alle «maggiori difficoltà» create dall’Ateneo «nelle tempistiche per la presentazione delle liste e nello svolgimento di tutte le procedure della campagna elettorale») è la consegna, «in ritardo rispetto al provvedimento dell’illustrissimo presidente, con tanto di omissis», delle pagine dei verbali della Commissione elettorale che ha escluso le liste. Bonetti spiega che la Commissione ha volutamente mantenuto ignote le cause dell’esclusione in seguito ad una decisione presa con un voto tiratissimo finito in parità. A prevalere, quindi, è quello del presidente: tutto rimane segreto «venendo meno alle norme che impongono l’obbligo di motivazione». Il problema però è che le decisioni, a norma di regolamento, andrebbero prese a maggioranza assoluta, mentre in Commissione finisce in parità.
La spaccatura «L’amministrazione – aggiunge l’avvocato – sceglieva in modo calibrato di non fornire motivazioni con i decreti di esclusione». L’Udu nella sua memoria ricorda poi che moltissime liste di altre associazioni sono state presentate in ritardo di tre ore e mezzo rispetto all’orario stabilito e, lungo il documento, sostiene che si sono usati due pesi e due misure: alcune liste sono state accettate nonostante i ritardi mentre quelle Udu «sono state escluse per mere irregolarità». Esempio principe è quello relativo alla mancata apposizione del nome della lista su tutti i moduli: anche su questo punto, come risulta dai verbali, la Commissione si spacca in due tra chi pensa che sia necessario farlo su tutte le pagine e chi fa notare (come Bonetti) che essendo plichi unici, ciò non è necessario. E comunque, osserva il legale, non può essere certo questo un motivo sufficiente ad escludere di una lista. «Cosa è successo a Perugia? Perché – si chiede Bonetti – la Commissione è stata così rigida ed ha escluso a parità di voti l’Udu?».