Una famiglia su 3 senza connessione

di Daniele Bovi

Oltre 140 mila famiglie umbre, cioè più di una su tre, non hanno accesso alla rete internet mentre tra le persone dai sei anni in su, in tutto 880 mila, ben 340 mila non l’hanno mai usato. Il dato emerge dall’indagine annuale dell’Istat «Cittadini e nuove tecnologie» dalla quale viene fuori anche un ritratto dell’internauta medio della regione: una persona sempre più connessa attraverso gli smartphone anche se internet viene perlopiù utilizzato a casa, che nella maggior parte dei casi accede alla rete per spedire o ricevere mail, usare i social network, leggere giornali online, chattare, programmare viaggi o controllare il conto in banca e che mette sempre più da parte la diffidenza decidendo di fare acquisti online.

Senza rete Tornando al dato di partenza, c’è da sottolineare come la quota di persone ‘disconnesse’ sia in diminuzione nel corso degli ultimi anni: rispetto al 2012 ad esempio le famiglie che dichiarano di avere accesso alla rete sono passate da 206 mila a 237 mila. Un numero simile spiega di avere un computer in casa (233 mila) e di navigare con la banda larga (234 mila). Di conseguenza scende, dal 45% di due anni fa al 37,1% di oggi, la percentuale di famiglie senza possibilità di navigare. Dal questionario che consente di selezionare più risposte emerge come nella maggior parte dei casi la connessione passi attraverso la banda larga (71%) seguita da tutte le possibilità concesse dal mobile (46%). Un settore, quest’ultimo, cresciuto notevolmente negli ultimi anni.

Smartphone A testimonianza di ciò basta guardare la percentuale di umbri dai 14 anni in su che dichiara di aver usato uno smartphone per connettersi, salita dal 23% del 2012 al 36% del 2014, mentre il 40% sostiene di esserci riuscito usando un dispositivo portatile (il 21% un laptop). L’analisi dell’Istituto nazionale di statistica smentisce poi un luogo comune, ovvero quello secondo il quale il non uso di internet dipende dalla mancanza di infrastrutture tecnologiche. Pur tenendo a mente l’alta percentuale di anziani che vivono nella regione, va comunque sottolineato che il 66% di coloro che dichiarano di non avere accesso alla rete motiva ciò con il fatto che «nessuno sa usare internet»; un altro 18% lo giudica non interessante o inutile mentre solo una piccolissima frazione (0,5%) spiega che non si connette perché nella zona dove vive non c’è banda larga.

Non so cosa sia Tra le 340 mila persone che non hanno mai usato internet 104 mila dichiarano di non conoscerlo e di non sapere cosa sia, 52 mila non hanno strumenti per connettersi, 140 mila lo reputano di scarso interesse, inutile o dicono che non gli piace mentre in 100 mila sostengono che sia troppo complicato. Tra le 880 mila persone dai tre anni in su 471 mila usano un pc e 294 mila lo accendono tutti i giorni mentre il 44,6% non lo usa. Una volta acceso e connesso il computer o il tablet quei 458 mila umbri che lo hanno usato negli ultimi tre mesi cosa ci hanno fatto? L’Istat concede la possibilità di indicare più risposte e tra queste le più frequenti sono spedire o ricevere mail (383 mila), social network (295 mila), sistemi di messaggistica (262 mila), viaggi (173 mila), operazioni bancarie (170 mila), telefonate o videochiamate (167 mila) e solo 60 mila hanno partecipato a consultazioni o voti online.

E-commerce Per quanto riguarda invece i prodotti culturali, il 57% ha letto giornali, il 49% ha visto video in streaming, il 24% programmi tv e il 14% ha letto ebook. Un 6% in più rispetto al 2012 poi (dal 42% al 48%) ha comprato prodotti online. Tra i 161 mila che hanno fatto almeno un acquisto nell’ultimo anno i più gettonati sono abiti (61 mila), articoli per la casa (42 mila), libri (42 mila), pernottamenti (59 mila), biglietti per concerti o altro (31 mila) e prodotti elettronici (30 mila). Chi ha frequentato internet negli ultimi 12 mesi poi (446 mila umbri) in un terzo dei casi si è confrontato con la pubblica amministrazione dichiarandosi nel complesso abbastanza soddisfatto dai servizi offerti anche se in 31 mila indicano informazioni poco chiare, insufficienti o non aggiornate. In 34 mila hanno pagato tasse mentre solo 12 mila hanno chiesto documenti e 21 mila certificati.

Twitter @DanieleBovi