I soci di Umbria Mobilità hanno deliberato l'aumento di capitale 

di Daniele Bovi

Venti milioni di euro da pompare nelle casse esangui di Umbria Mobilità. A tanto ammonta il progetto di ricapitalizzazione della società deliberato dall’assemblea dei soci (Regione, Provincia e Comune di Perugia, Comune di Spoleto e Atc) che si è riunita venerdì a Perugia. Ricapitalizzazione resasi necessaria a causa della crisi di liquidità innescata dalla montagna di crediti (almeno 49 milioni di euro) non pagati da Comune di Roma e Regione Lazio dove UM gestisce un maxi-appalto da 29 milioni di chilometri. Dentro i pullman, i treni e i traghetti della società i 1.300 lavoratori aspettano ancora la 14esima e vogliono certezze sul futuro.

Il piano I venti milioni di euro sono solo il primo punto di un piano in cinque mosse che i soci hanno l’intenzione di mettere in campo per risolvere una situazione finanziaria grave. L’assemblea straordinaria per deliberare l’aumento del capitale sociale si terrà il 3 di settembre ma dalla semplice sottoscrizione al mettere mano concretamente al portafoglio passeranno alcuni mesi. Trovare almeno 20 milioni in tempi di spending review per gli enti non sarà un’impresa semplice e, con tutta probabilità, l’operazione dovrà essere finanziata attraverso le risorse del bilancio 2013. La sottoscrizione è aperta ma al momento, Cna a parte che comunque non potrà certo mettere sul piatto cifre enormi, a palazzo Donini non sarebbero giunte altre disponibilità di privati mentre l’ipotesi Trenitalia è, appunto, un’ipotesi. Stante questa situazione quindi sarebbero i cittadini umbri, tramite i soci, a «risolvere» la crisi finanziaria di UM.

IL CASO DELLE FIDEIUSSIONI

Via gli assets Il secondo punto riguarda la vendita di assets e partecipazioni ritenute non strategiche. Tutto ciò che non ha strettamente a che fare coi trasporti sarà messo in vendita. Nel bilancio 2010 sono contabilizzate 8,9 milioni di partecipazioni: 5,1 riguardano alcune realtà come ad esempio Roma Tpl Scarl, una società ucraina, i parcheggi di Spoleto e un’azienda agricola di San Giustino che si occupa anche di produrre energia elettrica tramite biomasse. La parte del leone però la fa quel 20% di Sipa (l’azienda privata che gestisce i parcheggi a Perugia) che il Comune mise in vendita e che UM acquistò nel 2010 per 2,8 milioni. Un pacchetto che potrebbe essere messo in vendita sempre che ci sia qualcuno interessato. Per quanto riguarda invece Roma Tpl sul tavolo, e qui sta un altro punto della strategia, è balenata l’ipotesi della scorporazione che potrebbe avvenire pure con l’affitto di un ramo d’azienda. Tra le imprese controllate invece su 3,5 milioni di partecipazioni 2,1 riguardano la Sira di Roma, incorporata da UM. Un’operazione indigesta per palazzo Donini. Poco meno di 170 mila euro riguardano invece altre piccole società e quote in banche umbre come Bps, Crediumbria e Banca di Mantignana.

Contratti da rivedere Il salva-azienda, oltre a un pressing molto forte verso Comune di Roma e Regione Lazio affinché versino quanto dovuto, prevede poi un’altra mossa semplice: far pagare di più quegli enti non soci (per esempio Assisi e Foligno e come loro tanti altri) che hanno affidato a UM la gestione dei trasporti. Al momento il contratto di servizio parla di 1,82 euro a chilometro più Iva: «Cifre – riferisce uno dei partecipanti alla riunione – non più sostenibili». Altri soldi liquidi, fino a 6,8 milioni, li metteranno subito sul piatto Regione e Provincia di Perugia. Soldi da contabilizzare separatamente dall’aumento di capitale. Palazzo Donini cercherà di smobilizzare al più presto i 2,8 milioni di euro relativi al pignoramento Cogemar mentre la Provincia provvederà a prestare una cifra che potrebbe andare dai 2,5 ai 4 milioni di euro. Soldi indispensabili per far fronte alle prossime scadenze. Il tempo stringe e i lavoratori aspettano.

One reply on “Umbria Mobilità, ricapitalizzazione da 20 mln. Assets in vendita e ritocco all’insù dei contratti”

  1. Ma la provincia aveva annunciato , attraverso il presidente Guasticchi, di non avere i soldi per sistemare le strade, tanto da dover ritornare alle strade bianche,e di non avere i soldi per sistemare le scuole, apertura anno scolastico a rischio.
    Invece adesso trova tra 4 e 6 milioni facili facili.

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