di Iv. Por.

Uffici postali come i treni per i pendolari. Passerebbe dalla stipula di un contratto di servizio universale, come avviene oggi tra le Regioni e Ferrovie, il mantenimento degli uffici postali giudicati economicamente non convenienti dall’azienda, ma strategici come presidio sul territorio. Se ne è parlato durante l’incontro in Regione nel corso del quale la vicepresidente della Camera, Marina Serini, e il deputato Walter Verini hanno anticipato all’assessore regionale alle Riforme, Antonio Bartolini, e ai delegati di Anci Umbria (Jonathan Monti, Comune di Terni; Federico Gori, Comune di Montecchio e Giuseppe Patriarchi, Comune di Foligno) i contenuti del Contratto di servizio tra Poste e ministero delle telecomunicazioni di cui è prevista a breve la sottoscrizione fra le parti.

Spazio alle proposte delle Regioni I parlamentari hanno anticipato i contenuti del contratto tra Poste e ministero evidenziando come «grazie al lavoro fatto dal Governo, ed in particolare dal sottosegretario Antonio Giacomelli, nel documento si aprano possibili margini di negoziazione con gli enti territoriali chiamati a fare rete e ad avanzare, entro il 31 marzo prossimo, proposte aggiuntive che possano potenziare l’offerta complessiva dei servizi in specifici ambiti territoriali, anche al fine di valorizzare la capillarità degli uffici postali. Le proposte – hanno detto Sereni e Verini – potrebbero riguardare servizi utili ai cittadini, dalla prenotazione Cup al pagamento del bollo auto, alle imprese, alle pubbliche amministrazione, potenziando le caratteristiche di alcuni uffici, soprattutto quelli ubicati in ambiti disagiati e con scarsa densità abitativa, come veri e propri uffici di prossimità».

Proposte prioritarie E in questo quadro, hanno sottolineato Sereni e Verini, «secondo il documento, le iniziative avanzare da Enti e Istituzioni territoriali verranno valutate prioritariamente da Poste italiane nell’ambito di una programmazione che tende a muoversi sul duplice binario di maggiore efficienza nella fornitura del servizio postale e del perseguimento della coesione sociale ed economica. Si stanno cercando insomma – hanno detto – ulteriori margini di trattativa che rendano le decisioni assunte da Poste italiane il meno disagevoli possibili per l’utenza. Per quanto ci riguarda come Gruppo del Pd – hanno concluso – sosterremo questa iniziativa con un atto parlamentare».

Bartolini: «Tar resta ma valutiamo spiragli» Bartolini, dal canto suo, ha sottolineato come «il Piano di riorganizzazione di Poste italiane sia molto sentito dalla comunità umbra e come sin da subito ci sia stato un forte impegno da parte della Regione e di Anci Umbria per contrastare le chiusure indicate, fino alla costituzione in giudizio di fronte al Tar per sostenere le ragioni dei nove comuni umbri interessati dai tagli. L’annuncio dell’imminente stipula del Contratto di servizio – ha aggiunto l’assessore – rappresenta per cittadini e istituzioni uno spiraglio di trattativa con Poste italiane che intendiamo cogliere. Mi impegno – ha detto – a riconvocare il tavolo di coordinamento con Anci Umbria per approfondire i contenuti del Contratto tra Poste e Governo così da poter individuare insieme nel più breve tempo possibile le azioni da intraprendere. Inoltre – ha concluso – verificherò la possibilità da parte della Regione, anche accedendo ai fondi a disposizione destinati al digitale, di supportare i progetti dei singoli Comuni che andranno ad accrescere i servizi oggi offerti dagli uffici postali, anche in considerazione della particolare rilevanza che, nell’ambito del Contratto, viene proprio assegnata a possibili azioni legate ai Piani di Agenda digitale».

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