Brunangelo Falini al Prix Griffuel

Un riconoscimento di prestigio internazionale quello conferito al professor Brunangelo Falini: il premio “Leopold Griffuel”, conferito a Parigi, va al medico umbro per i risultati ottenuti dalle sue ricerche scientifiche sulle leucemie. Per illustrare l’importanza dell’evento Università di Perugia, Azienda ospedaliera perugina e Regione Umbria hanno tenuto una conferenza stampa nella Sala convegni del Residence Chianelli. Inevitabile toccare i temi di più stretta attualità con la presidente Catiuscia Marini che ha risposto a Beppe Grillo sulla polemica innescata sull’utilità della mammografia nella prevenzione dei tumori.

Il premio a Falini «Il riconoscimento – ha spiegato Falini – è legato alla scoperta di due lesioni genetiche, due mutazioni che sono la causa della leucemia acuta mieoloide e della leucemia a cellule capellute . L’importanza di questa ricerca di base, già tradotta in attività clinica, è mirata a migliorare la diagnosi e la terapia dei pazienti. Il premio in denaro che ammonta a 150 mila euro, verrà in gran parte utilizzato (almeno 125 mila euro), per lo sviluppo di nuovi farmaci antileucemici e per individuare anche vecchi farmaci, che possono essere utilmente impiegati per il trattamento di particolari sottotipi di leucemie acute». Presente nella capitale francese anche il Pro Rettore professor Fabrizio Figorilli, che ha rilevato che la commissione scientifica del Premio ha deciso il riconoscimento a Falini, senza alcuna discussione.

Orgoglio collettivo In apertura per un saluto ai presenti è intervenuto Franco Chianelli, presidente del Comitato per la Vita ‘Daniele Chianelli’’. Il direttore dell’Azienda ospedaliera Walter Orlandi ha evidenziato il valore del premio per la ricerca transnazionale, che consente di tradurre con rapidità le scoperte scientifiche in attività di assistenza medica. Il professor Carlo Riccardi, direttore del Dipartimento di Medicina al quale afferisce Falini e il suo gruppo di ricerca, ha ricordato che nel suo dipartimento operano gruppi di ricerca, a cominciare dall’Ematologia, che hanno ottenuto lusinghiere valutazioni dall’Anvur, l’Agenzia di valutazione nazionale.

Lavoro di gruppo Il rettore Franco Moriconi ha sottolineato che, da quando è alla guida dell’Ateneo di Perugia, si è abituato ad assistere alle premiazioni conferite al professor Falini. «In questo caso del premio “Leopold Griffuel”, però, sento di dover sottolineare oltre al grande merito scientifico di Falini – ha detto Moriconi – anche lo straordinario lavoro di gruppo che ha consentito di ottenere importanti risultati, già dagli anni Ottanta quando alla guida c’era il fondatore dell’ematologia perugina, proferssor Massimo Fabrizio Martelli. E’ vero che il rapporto tra universitari e medici nell’Azienda ospedaliera di Perugia si caratterizza per essere dialettico, ma capace soprattutto di garantire risultati di grande qualità. In questa direzione si è mossa da molti anni la Facoltà di Medicina e, in particolare, nell’ultimo anno la creazione della Scuola di Medicina, che assicura il futuro della ex Facoltà, e di recente la firma per l’aggiornamento della convenzione sanitaria con la Regione Umbria. Per questa capacità di integrazione ringrazio la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e il direttore dell’Azienda ospedaliera Walter Orlandi. Non è un caso che siamo qui nel Residence Chianelli – ha concluso il rettore – a dimostrazione della stretta collaborazione che finora ha garantito assistenza e ricerca e, sono certo, potrà continuare a dare importanti risultati anche in futuro».

Lustro per l’Umbria Infine, la presidente Marini, ha espresso gratitudine a Falini per aver portato lustro alla medicina umbra. «Un riconoscimento – ha detto – che dà lustro alle istituzioni, ma anche alla gente e alla comunità regionale perché il professor Falini è riuscito a esportare anche le sue profonde radici perugine e umbre».

«Gravissime parole di Grillo» La presidente, a margine dell’iniziativa, è poi intervenuta sulla questione della prevenzione del tumore al seno, ribadendo l’importanza della ricerca e delle nuove tecnologie mediche. «Prima di tutto come donna, ma anche come presidente della Regione – ha sottolineato – ho il dovere istituzionale di occuparmi ogni giorno di promozione e tutela della salute delle persone. È per questo che considero gravissime le affermazioni che Beppe Grillo ha fatto, quasi suggerendo che il lavoro straordinario che da molti anni facciamo con il servizio sanitario pubblico e con tante associazioni di volontariato, anche in campo medico-scientifico, per la prevenzione del tumore al seno sia orientato ad altri interessi. In Umbria – ha continuato – abbiamo fatto crescere una cultura della prevenzione nelle fasce d’età più a rischio e oggi quasi l’80% delle donne tra i 50 e 74 anni fa le visite mammografiche, col risultato di una riduzione delle probabilità di malattia, ma soprattutto delle conseguenze che sono connesse al tumore al seno. Quando questo viene trattato preventivamente, anche in maniera chirurgica, si ha un allungamento e un miglioramento della vita delle pazienti. Perciò faccio appello a tutte le donne, specialmente quelle impegnate nelle Istituzioni, ad agire fermamente e riaffermare il valore centrale della scienza medica e di quelle innovazioni, ricerche e nuove tecnologie che hanno permesso di cambiare la vita delle donne, ridurne la mortalità in conseguenza del tumore al seno e soprattutto cambiare il rapporto che le pazienti hanno nei confronti di una malattia così delicata, anche sul piano psicologico, e così invalidante».