FOTO MONIA CANAVARI

Secondo quanto riferito dal consigliere regionale Grillino Andrea Liberati, la drammatica vertenza Ast si sarebbe potuta chiudere molto prima, quando «trecento lavoratori avrebbero potuto usufruire del decreto  legge 194 del 2009 e andare in pensione anticipatamente per esposizione all’amianto». Stando a quanto ricostruito dallo stesso esponente cinque stelle, i sindacati si sarebbero opposti.

M5s in Regione Pesante l’accusa rivolta da Liberati «ai vertici nazionali di alcuni sindacati». Senza specificare le sigle che sarebbero responsabili di questo fatto, il consigliere racconta: «È pervenuto al gruppo M5s in Regione un rilevante documento di fonte governativa e non anonimo. Alla luce di tale scritto e stando a conferme ricevute da interlocuzioni di alto livello – sottolinea – il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, fece sorprendentemente marcia indietro dopo aver già firmato l’atto con cui il governo concedeva obbligatori benefici di legge a circa 300 lavoratori ternani esposti all’amianto, benefici – aggiunge – puntualmente richiesti da una mozione parlamentare a prima firma del senatore Stefano Lucidi del M5s».

Andrea Liberati «L’iniziativa ministeriale che poteva chiudere la vertenza molto prima  – prosegue- fu infatti totalmente sgradita ai vertici nazionali di alcuni sindacati. Costoro, venuti a conoscenza della misura adottata, si mobilitarono impetuosamente, ma senza far chiasso – chiosa – tanto che veniamo a conoscenza di certi minuzie soltanto oggi. Quei documenti, furono strappati. Il resto della storia è noto – ripercorre le fasi che hanno segnato la storia dello stabilimento -,molti giovani dipendenti Thyssen si licenziarono con l’incentivo tanti dei quali senza mai più ritrovare lavoro e, in assenza di cultura finanziaria, bruciando rapidamente ingenti risorse. Tra le memorabilia ricorderemo le posizioni di sindacalisti fuoriusciti con decine e decine di migliaia di euro.

Caso amianto in Tk-Ast «L’esito – conclude il consigliere – è che i meno giovani, quelle centinaia di lavoratori che per legge potevano e dovevano andare in pensione anticipatamente perché per lungo tempo esposti alle fibre di amianto, sono per lo più costretti a restare, in condizioni di salute non di rado precarie e comunque a rischio, come dimostreremo presto. E’ giusto? Su questa vicenda il M5S chiederà chiarezza a tutte le istituzioni che hanno recitato ruoli da protagonista nella drammatica vertenza. Non finisce qui».