di Chiara Fabrizi
Tensione a San Pellegrino mercoledì sera per il decreto di assegnazione delle diciotto casette (sae, soluzioni abitative emergenziali). Sì, perché il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, nelle ultime ore ha firmato il provvedimento individuando i nuclei familiari che a breve potranno entrare nei moduli. Nell’elenco non figura Cecilia Amici, 84 anni, l’anziana simbolo di San Pellegrino a cui nelle ultime settimane è stata ripetutamente assicurata la casetta in virtù dell’inagibilità riportata dalla sua abitazione fin dal 24 agosto. Dopo ore frenetiche e grazie alla disponibilità di un terremotato che ha formalizzato la rinuncia alla sae è arrivato il lieto fine per Cecilia, a cui domenica saranno consegnate le chiavi dell’alloggio. Ma andiamo con ordine.
L’assegnazione delle 18 casette In particolare, a differenza della procedura seguita per le prime venti casette di Norcia capoluogo (via XX Settembre), non ancora consegnate ma assegnate a metà gennaio col metodo del sorteggio (contestato), a San Pellegrino l’amministrazione comunale ha scelto di fare diversamente, complici i numeri più contenuti. In base alle verifiche compiute dagli uffici del municipio, soltanto undici famiglie sono risultate proprietarie di abitazioni gravate da inagibilità totale (tipo E) fin dal 24 agosto e per loro è stata quindi firmata l’assegnazione diretta. Per le altre sette sae alla lotteria sono stati preferiti criteri specifici, in base ai quali si è data precedenza a famiglie di tre o quattro componenti con figli minori a carico (casetta da 60 mq); e a coppie di over 65 (casette da 40 mq). Nel decreto di Alemanno si legge: «Considerando che i nuclei con figli minori sono tre corrispondenti al numero di strutture disponibili si procederà ad assegnazione diretta». Analogamente l’atto del sindaco rileva quattro coppie over 65 e altrettante casette da 40 mq, così anche in questo caso è arrivata l’assegnazione diretta.
Beffata l’anziana simbolo Dell’atto del sindaco hanno preso visione nelle ultime ore i residenti di San Pellegrino e nella tensostruttura è subito salita la tensione. In particolare, a rimanere senza parole è stata Cecilia Amici, l’anziana simbolo di San Pellegrino, che non figura nell’elenco dei diciotto che domenica avranno la casetta (poi dovranno stipulare i contratti di luce, acqua e gas). Alla donna di 84 anni, la più longeva del paese, ma anche ai suoi parenti, era stata più volte assicurata l’assegnazione della abitazione, non ultimo domenica scorsa nell’ambito dell’incontro tra la giunta comunale e i residenti della frazione, organizzata proprio in vista della consegna delle sae. In base ad alcune informazioni raccolte si è appreso che l’anziana disponeva di un’inagibilità totale soltanto su un annesso e non sull’abitazione che era stata classificata inagibile per rischio esterno (tipo BF), da qui la mancata assegnazione.
La testimonianza Una versione su cui i giovani parenti dell’anziana contattati da Umbria24 fanno una serie di precisazioni: «C’era stato un errore nella prima verifica di agibilità con la classificazione sbagliata che abbiamo subito provveduto a correggere consegnando, attraverso un geometra, un fascicolo sia fotografico che tecnico attestante l’inagibilità totale dal 24 agosto e col quale si richiedeva un secondo sopralluogo, che è stato fatto e ha confermato l’inagibilità totale prima del 30 ottobre. Nei mesi – raccontano i nipoti Ilaria e Lorenzo, gli agricoltori che hanno salvato lo zafferano della speranza – abbiamo fatto più e più verifiche con gli uffici sociali e la segreteria del sindaco per assicurarci che fosse stata recepita, ricevendo sempre ampie rassicurazioni anche perché – vanno avanti – la casa di Cecilia, oltre ad avere le fondamenta a vista a causa delle scosse, è stata definita dai pompieri la ‘casa trappola’ perché è impossibile accedervi senza provocare il crollo della facciata, tanto che ancora non ha potuto recuperare dall’abitazione nessun effetto personale».
Il lieto fine Cecilia coi nipoti giovedì mattina ha raggiunto il Coc di Norcia dove ha incontrato il sindaco Alemanno a cui in lacrime ha spiegato: «Ho tenuto stretti i denti finora e resistito perché anche domenica scorsa mi avevate detto che la casetta mi spettava». Sono quindi stati avviate le verifiche del caso e in particolare si sta cercando la seconda scheda Aedes che certifica prima del 30 ottobre l’inagibilità dell’abitazione dell’anziana simbolo di San Pellegrino. Ma intanto a risolvere la delicata questione è stata la solidarietà di uno dei sette terremotati assegnatari del modulo abitativo ma con casa danneggiata dopo il 30 ottobre. L’uomo contattato dal sindaco Alemanno ha ascoltato la disavventura di Cecilia e senza pensarci troppo si è reso disponibile a trascorrere ancora alcuni mesi in albergo, rinunciando alla propria casetta che domenica verrà consegnata a Cecilia. Lieto fine.
Twitter @chilodice