Un edificio danneggiato

di Daniele Bovi

Ammonta a 350 milioni una prima stima dei danni provocati dal forte terremoto che ha colpito alcune aree di Umbertide e Perugia il 9 marzo. La cifra è contenuta nelle 35 pagine di relazione che, venerdì, la Regione ha inviato al governo a supporto della richiesta di
stato di emergenza. Nella lettera viene sottolineato che la situazione dopo la prima notte è stata gestita «con grande efficacia e attenzione» ma è comunque «forte la necessità di un intervento immediato sia per la sistemazione alloggiativa delle persone che hanno le proprie case inagibili, sia per le attività economiche di cui si è resa necessaria la chiusura». Negli atti inviati si chiede quindi «di trovare al più presto gli strumenti per poter procedere anche a una rapida ricostruzione, unica possibilità per scongiurare lo spopolamento delle zone colpite».

Le cifre I 350 milioni come detto rappresentano solo una prima stima: «La valutazione reale – è scritto nella relazione – sarà possibile solo una volta individuata la modalità di attuazione del sostegno alle persone sfollate/attività produttive ed effettuate almeno stime sommarie dei singoli lavori di ripristino». Nel dettaglio, 330 milioni sono destinati alla ricostruzione, 9 al ripristino di beni culturali, chiese e cimiteri, 6 alle scuole, 500 mila euro alla delocalizzazione delle aziende e 4 milioni al Cas, il Contributo autonoma sistemazione. La concessione di queste somme viene ritenuta una soluzione migliore rispetto all’allestimento di «villaggi temporanei», anche perché la ricostruzione potrebbe partire in modo celere: al governo infatti la Regione ha chiesto anche le stesse deroghe alla normativa applicate nel Centro Italia dopo il 2016.

Sfollati Complessivamente nell’area più colpita (le frazioni umbertidesi di Pierantonio, Pian d’Assino e Badia di Monte Corona e quelle perugine di Sant’Orfeto e Cenerente) risulta sfollata oltre una percentuale di persone fra il 30 e il 35 per cento. Ma i sopralluoghi vanno ancora terminati e quindi la cifra finale sarà possibile averla solo tra alcuni giorni; quel che è certo è che complessivamente tra Perugia e Umbertide sono arrivate circa 650 segnalazioni.

I danni Partendo da Umbertide, sono 341 le schede danni redatte, con 428 persone sfollate (217 le famiglie) e 23 persone fragili; 176 invece gli edifici agibili, 103 quelli inagibili con danni gravi e 62 quelli con danni lievi. Tra gli edifici danneggiati la scuola media e quella elementare di Pierantonio, nonché l’ex stazione ferroviaria di Monte Corona, da demolire, e il campanile di Pierantonio. Quanto a Perugia le schede sono 266 e gli evacuati 241 (114 le famiglie interessate); 194 gli edifici agibili, 32 quelli inagibili con danni gravi e 41 con danni lievi. Chiusi poi i cimiteri di Sant’Orfeto, Solfagnano, Rancolfo e Castiglione Ugolino, per i quali il Comune prevede un intervento urgente per la messa in sicurezza da 350 mila euro. Una famiglia, inoltre, risulta evacuata anche a Gubbio.

I beni culturali Tornando ai beni culturali, oltre a chiesa parrocchiale, canonica e campanile di Pierantonio, inagibili sono anche le chiese perugine di Sant’Orfeto e Rancolfo; chiusa al culto anche la chiesa della Madonna della Neve a Pian D’Assino. Idem per la millenaria abbazia di Montecorona, dove sono state registrate lesioni con distacchi d’intonaco in due punti della volta. Inagibili poi anche chiesa, canonica e appartamenti del complesso parrocchiale di Cenerente. Informazioni più precise si avranno nei prossimi giorni anche per il convento del Farneto a Colombella e per l’oratorio di San Bernardino, nel centro di Perugia, dove sono stati notati problemi sulle volte.

Supporto psicologico Intanto l’Usl Umbria 1 nelle scorse ore ha attivato un servizio di supporto psicologico: «È prevista – spiega l’azienda in una nota -un’attività nelle scuole per insegnanti e studenti, attraverso una rete della promozione della salute, con un primo incontro in programma mercoledì 22. Allo stesso tempo è stato dato il via a un coordinamento delle attività con i servizi sociali di Umbertide, della Regione e con i direttori di Distretto. Sono stati avviati debriefing di gruppo (intervento psicologico-clinico strutturato condotto da uno psicologo esperto di situazioni di emergenza) e colloqui individuali. È stato attivato, infine – conclude l’Usl – anche un numero telefonico dedicato a questo servizio, che si può contattare anche tramite whatsapp al 3341124794».

Fora Quanto alla richiesta di stato di emergenza, in una nota il consigliere regionale Andrea Fora e Stefano Conti di Umbertide cambia esprimono soddisfazione e giudicano «importante che il governo nazionale, oltre a decretare lo stato di emergenza, recepisca immediatamente questa richiesta iniziale e stanzi le risorse necessarie».

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