Il dibattito a toni più o meno accesi sui costi della politica che ha animato il dibattito in commissione su assestamento di bilancio e visto protagonisti il sindaco Leopoldo Di Girolamo e il consigliere cinque stelle Thomas De Luca, spalanca le porte all’intervento della Uil. Il sindacato da tempo insiste sulla necessità di una riduzione delle spese di Palazzo e stavolta punta gli occhi sulla giunta: «Tre assessori in meno – stimano da via Pacinotti – comporterebbero un risparmio annuo di oltre 300 mila euro». Intanto il consigliere cinque stelle vuole che il primo cittadino riveli chi ha finanziato la sua campagna elettorale e se la posizione contributiva degli assessori sia cambiata dopo la nomina.
Uil «L’art. 41 dello Statuto del Comune di Terni – scrivono a supporto della tesi – recita che ‘la giunta comunale è composta dal sindaco, che la presiede, e da un numero di assessori non inferiore ad un sesto e non superiore ad un terzo dei consiglieri del consiglio comunale, compreso il Sindaco, con arrotondamento aritmetico’. Attualmente gli assessori sono 9 – scrivono dalla Uil – quindi 3 in più del necessario. Tutto ciò è illogico anche in considerazione che i tagli governativi. Tre assessori in meno – chiosa il segretario Gino Venturi – considerando indennità, segretarie, telefoni e uffici, comporterebbero un risparmio annuo di certo superiore ai 300.000 euro che potrebbero essere usati magari per la manutenzione delle strade, mettere in sicurezza i mezzi dei vigili, per i sussidi ai veramente bisognosi».
Sindaco Intanto il botta e risposta tra sindaco e consigliere cinque stelle pare non avere fine, mercoledì sono tornati a ‘beccarsi’: «Ho vissuto sempre del mio lavoro – scrive Di Girolamo – ho studiato, mi sono impegnato, ho sempre fatto il medico di famiglia esclusivamente per meriti e per la fiducia che mi danno i pazienti. Sono stato l’unico parlamentare che si è dimesso, rinunciando a 4 anni di mandato, per fare il sindaco, in un impegno non facile dato il periodo di crisi che stanno vivendo gli enti locali. Percepisco un vitalizio come tutti gli ex parlamentari della Repubblica avendo continuato a versare, al momento delle mie dimissioni, la contribuzione volontaria. Dal 2011 ho rinunciato all’indennità da sindaco e sono stato sempre attentissimo ad ogni spesa. Faccio il presidente della provincia a zero indennità. Questi sono elementi oggettivi, in una dimensione della politica che – rivendico con orgoglio – è prima di tutto servizio».
De Luca Nulla di personale secondo il consigliere: «Le idee camminano sulle gambe delle persone e le questioni personali sono anchepolitiche. So dottore che con difficoltà digerisce il tema del conflitto d’interessi, ma conoscere chi ha finanziato la sua campagna elettorale è una questione imprescindibilmente politica. Conoscere se uno dei suoi assessori ha cambiato posizione contributiva prima o dopo la nomina è una questione politica. La palla va giocata qui nel nostro Palazzo, a casa nostra non altrove. Senza trasparenza, senza pulizia non andiamo da nessuna parte».
M5s Il sindaco tra le dichiarazioni degli ultimi giorni ha anche accusato i Grillini di essere a corto di argomentazioni. De Luca controbatte: «Il confronto sui temi noi lo abbiamo sempre strappato con le unghie e con i denti di fronte ad un muro di gomma fatto dai suoi sordi silenzi. Risuona ancora nella sala consiliare l’urlo dei cittadini che chiedevano il diritto alla salute e che hanno ricevuto la porta in faccia, oggi un anno dopo niente è cambiato. Meno di un anno fa cantavate vittoria per l’accordo Thyssen, oggi sempre di più si sente il suono greve dello scricchiolio della fabbrica. L’unico approccio è quello di negare, negare, negare. Il confronto lei non lo ha rifiutato a noi ma ai cittadini. Laddove lei vede il complotto, noi rispondiamo con informazione, dati, trasparenza, approccio scientifico e partecipazione. Ora alle domande che noi abbiamo posto lei deve avere il coraggio di rispondere ai cittadini, non a noi nelle nascoste stanze di Palazzo Spada».