di M.T.
I condizionali sono rigorosamente obbligatori. Ma le indiscrezioni sono sostanziose. Nella partita relativa alla proprietà della pasticceria Pazzaglia, Stefano Amici – questi sono i ‘boatos’ – potrebbe aver segnato un punto.
La querelle Si tratterebbe di un passaggio molto interlocutorio, in quanto il tribunale si sarebbe, per il momento, limitato a sancire la propria incompetenza, ma lo stop, oltre che ovviamente non piacergli, potrebbe portare Raffaello Federighi; che rivolgendosi ai magistrati e mostrando le carte che gli avrebbero conferito la proprietà del marchio Pazzaglia, aveva fatto mettere i sigilli allo storico locale ternano; a ripensare all’intera operazione.
L’Università dei sapori Tanto che, «su indicazione di Stefano Amici – dice Francesco Bartoli in rappresentanza di Confimpresa – riprende slancio il progetto di salvataggio della struttura» Partendo dalla vecchia idea, nata quando lui era in Confcommercio, «l’Università dei sapori aveva dato la sua disponibilità a partecipare ad progetto di creazione della Scuola di alta pasticceria ternana ed erano già stati delineati, in diversi incontri avuti con i pasticceri, tutti i punti di una road map che avrebbe portato, nel giro di un anno, alla creazione della stessa scuola all’interno dei locali già in uso da parte dell’Uds presso la rocca Albornoz di Narni». Poi, però, lui uscì dall’associazione e la cosa si bloccò, ma potrebbe essere rimessa in pista.
La newco L’idea è quella di dar vita ad una newco «che rilevi la gestione della pasticceria Pazzaglia e la trasformi nel primo laboratorio effettivo della costituenda Scuola di alta pasticceria». Attualmente, però il Comune di Terni non è fra i soci dell’Univesità dei sapori, presente anche nell’iniziativa relativa ad un altro locale storico, il Caffè di Perugia, «ma potrebbe esercitare una sorta di opzione non scritta, rilevando la quota ad oggi detenuta dalla Provincia di Terni, andando cosi ad affiancare, come socio, il Comune e la Confcommercio di Perugia, mettendo a disposizione l’ex foresteria della Terni come sede della scuola».
La location Secondo Bartoli «la vicinanza con la pasticceria Pazzaglia ed alcuni dei migliori alberghi cittadini, nonché della stazione ferroviaria ne farebbe un centro ideale per uno sviluppo della scuola, contribuendo peraltro a rivitalizzare il centro cittadino. Sicuramente una location che apporterebbe un reale valore aggiunto rispetto all’ipotesi originaria prospettata dalla Provincia di Terni e cioè l’utilizzo di Villalago, una struttura prestigiosa ma troppo decentrata rispetto alla città e alle vie di comunicazione .
Offerta di pace La proposta viene presentata, anche, come un’offerta di pace: «Per una volta – dice l’esponente di Confimresa – gli interessi della città vengano anteposti agli interessi personali e ai contrasti evidenti che hanno caratterizzato il mio rapporto con la giunta comunale. Il fatto che la pensiamo diversamente su tante cose, non significa che non possiamo convergere su un progetto condiviso». Identico appello viene rivolto «all’assessore al commercio, Daniela Tedeschi e alla Confcommercio di Terni. Anche in questo caso al di là delle posizioni divergenti assunte da Confimpresa Umbria e dal sottoscritto rispetto alla Confcommercio, credo sia possibile in questo caso convergere in un’unione di intenti per il bene della città». Visto che «il 13 dicembre si festeggerà il centenario della fondazione della pasticceria Pazzaglia, sarebbe una bella cosa poterlo fare regalando una nuova prospettiva di rilancio della pasticceria e del marchio Pazzaglia a Terni e nel mondo».