di Marta Rosati
«Mi aspettavo che venisse a trovarmi qualche giovane, non per me; non voglio mica diventare popolare o farne una questione personale ma credevo che questo gesto servisse a sensibilizzare coloro che hanno una vita davanti perché riguarda la loro salute, quella attentata da Arpa in passato. Porterò l’ente in tribunale».
L’intervista a Barbanera: video
L’ingegnere in catene Nessuna fiaccolata, nessun raduno di sconosciuti a sostenere la causa di Giovanni Barbanera, ma i suoi amici sono lì e il tempo nonostante tutto trascorre rapidamente in uno spazio ristretto, sulla piazzetta di Miranda, dalla tenda alla fontanella: «Io sono fermo e questo piccolo mondo mi gira attorno». La chitarra, gli spartiti e qualcosa da bere, ma niente cibo: l’ingegnere 62enne, incatenato nel paesino in cui è cresciuto pur essendo nato ad Assisi, protesta contro l’inquinamento elettromagnetico ed è anche in sciopero della fame.
La protesta a Miranda È in fase postoperatoria ma da lì non si muove e giovedì pomeriggio un infermiere del posto, Francesco Garofoli, gli ha tolto i punti dalla ferita proprio lì sulla piazza e le sue condizioni di salute, come è immaginabile, non sono buonissime; ma dopo l’intervento per un tumore all’intestino, ha deciso di compiere un gesto eclatante per opporsi a quello che in una sua canzone definisce ‘the silent devil’ il diavolo silenzioso. L’elettromagnetismo nella sua musica è ‘l’onda del terrore che viene giù dal monte’ e proprio dal colle di fronte al quale ha allestito l’accampamento, spuntano le grosse antenne alle quali si oppone, non dal nulla e non da un giorno all’altro.
Questione salute «Ho contato, in 30 anni, 40 morti per cause imputabili all’inquinamento elettromagnetico come i tumori alle parti molli; la percentuale è altissima per il numero di abitanti e c’è una differenza sostanziale tra gli stagionali e i residenti. Sarà un caso? Ogni famiglia ha il lutto al braccio per qualche caro. Questa storia va archiviata come un fatto del passato – afferma Barbanera -, ai pochi bambini che sono a Miranda dobbiamo poter regalare la serenità di giocare su questa piazza». Giovanni ha tre figli, il più grande ha 35 anni.
Le proposte «Tre sono le possibili soluzioni – dichiara – ‘quella del paese terremotato’ in cui tutte le persone vengono fatte sgomberare e trasferite altrove, lo spegnimento delle antenne perché potremmo fare a meno di tv e cellulari oppure almeno semplicemente applicare un display agli apparecchi che rilevano le onde per avere in tempo reale i dati, non possiamo fidarci di Arpa».
Barbanera punta il dito contro Arpa «Porterò l’agenzia regionale per l’ambiente in tribunale, sono sicuro che l’ente deputato al controllo delle emissioni, fosse in combutta con le emittenti tv». Mercoledì a Miranda si è presentato il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, ma non è riuscito a farlo desistere: «Non era nelle condizioni di poterlo fare, è giusto venuto a sentire». Il primo cittadino ha preso degli impegni con l’ingegnere, Barbanera li ha presi con sé stesso in questa lotta, scegliendo persino di non mangiare. A un bicchiere di vino e qualche sigaretta, però, non riesce proprio a rinunciare e se andate a trovarlo sarà bene felice di condividere.