di Marco Torricelli
Si accelera. La saga della cooperativa Aidas, appare ormai sempre più vicina allo showdown e si registrano prese di posizione e azioni sempre più decise. La presidente, Patrizia Lo Iacono, ha deciso di usare il pugno duro, anche con iniziative clamorose, seppur non imprevedibili.
Cambio di campo Intanto la cooperativa esce dall’Associazione generale delle cooperative italiane (Agci) – che proprio giovedì dovrebbe concludere un’ispezione negli uffici di Aidas (relativa al 2012), sul tipo di quella già portata a termine dal ministero dello sviluppo economico – e passa a Confcooperative. L’aspetto inquietante della scelta è la motivazione addotta, testualmente, dalla presidente Lo Iacono: «Il rapporto non chiaro ad alcune iniziative conseguenti fra Agci e vecchio gruppo dirigente»
L’ispezione Mentre a proposito del verbale degli ispettori ministeriali – che avrebbero proposto il commissariamento – Patrizia Lo Iacono, dice che «è stato trasmesso ai componenti del Cda solo il 28 ottobre» e si stanno preparando «le controdeduzioni, segnalando anche qualche sicuramente involontaria incongruenza nell’accertamento».
Espulsioni Ma c’è dell’altro, perché la presidente – dicendo di non tenere non meglio specificate «minacce o iniziative tendenti a coprire la non positiva gestione precedente» – rivela che sette soci sono stati esclusi dalla cooperativa per «atti e comportamenti contrari allo statuto e legge dei soci». Gli esclusi dice la presidente, sono sette: «Loredana Valsenti (ex presidente; ndr), Antonio Giovannini (ex vice presidente; ndr), Beatrice Rosati, Massimo Giovannelli, Serenella Arca, Elena Fois e Oriella Scaletti».
Indiscrezioni Quella che sarebbe in corso, insomma, sarebbe una sorta di resa dei conti finale, o quasi: indiscrezioni, infatti, parlano di revoca del mandato ai legali che erano stati incaricati di portare avanti il ricorso al Consiglio di stato, per un appalto concesso dall’Asl2 ad un’altra cooperativa; ma si parla anche della possibile esclusione di altri soci. Mentre sul fronte opposto sarebbero in partenza esposti e ricorsi, anche con richieste ‘di danni’ economici sostanziosi. E il 5 novembre si dovrebbe svolgere l’assemblea nella quale si parlerà della possibile liquidazione. Aprendo scenari imprevedibili o, forse, già scritti.