di Eleonora Rosati
Passeggiare. Ma in mezzo a cosa? Rifiuti di ogni genere, bottiglie di vetro, tegole rotte, pezzi di marmo divelti ed abbandonati a terra, tronconi di alberi e radici sporgenti. Ecco lo scenario che si può ‘ammirare’ ai giardini pubblici della Passeggiata, parco simbolo della città e, purtroppo, ormai anche di un certo degrado.
Polmone verde L’unica vera zona verde fruibile del centro, potenziale risorsa, appare curata e sfruttata al minimo delle sue possibilità: se, di giorno, è ancora meta di famiglie con bambini, adolescenti, sportivi che non rinunciano a frequentare il parco (anche per mancanza di alternative), di sera il pubblico cambia, ed allora è difficile sentirsi sicuri. «Un grave problema è quello della scarsa illuminazione, che, nonostante la recente potatura degli alberi, resta insufficiente», è un commento. «La scalinata che dal parco Ciaurro sottostante conduce alla Passeggiata è totalmente al buio, al limite della praticabilità», è la conferma. «I laghetti centrali, per assenza di luce e di un’opportuna recinzione, non sono affatto sicuri, come la ‘famosa’ montagnola dalla parte di porta sant’Angelo, ormai punto di ritrovo di sbandati, delinquenti, individui scarsamente raccomandabili che abusano di alcolici», è la sentenza finale.
La notte «La sera si inizia a notare un flusso di persone con buste piene di bottiglie, i cui resti giacciono a terra per giorni e giorni», raccontano i frequentatori abituali del parco, ricordando quando anni indietro la Passeggiata era davvero piacevole, mentre oggi i gestori dei giochi gonfiabili per bambini, alle 20 sono costretti a chiudere, perché «non ci sentiamo sicuri». È ovvio, manca qualsiasi tipo di sorveglianza, e, se la zona intorno all’Anfiteatro continua a vantare una discreta affluenza grazie agli spettacoli che d’estate lo animano, tutto il resto del parco è off limits. «Abbiamo paura a lasciarvi andare i nostri figli e i nostri ragazzi», dicono i gestori del bar Luisa, all’ingresso del parco, in via Roma, «già al tramonto il parco non è più sicuro. È un peccato».
Gli alberi Per non parlare poi dello stato degli alberi e del verde: potature intensive (ma molto spesso senza la corretta rimozione delle radici che rimangono sporgenti e dunque, pericolose) ed aiuole lasciate all’incuria più totale rendono il parco sempre meno appetibile. Anche per questo il comitato ‘Mille alberi per Terni’ ha promosso «una raccolta di firme che terminerà il 20 Agosto 2013 e che si prefigge l’obiettivo di fermare l’uso indiscriminato e selvaggio del più importante (anzi, unico) giardino pubblico della città».
Il degrado A questo si aggiungano, «per completare il quadro, grossi pezzi di travertino ceduti, cestini per l’immondizia gettati a terra, tegole rotte ed arredi in pietra totalmente consumati che richiedono un’ importante ristrutturazione». Il tutto ‘piacevolmente’ contornato da scritte e messaggi di vernice spray, «alcune ormai ‘storiche opere d’arte’ di vandali che restano gli unici a poter fruire dei giardini pubblici in totale libertà».
queste sono cazzate. è deludente che una testata seria come questa si faccia pedina di certe meschine macchinazioni che altro non sono che spie di sobilli preelettorali.
cazzate un cazzo, al di la di sobilli preelettorali sfido a dimostrare che la passeggiata non sia uno schifo.