di Massimo Colonna
Si chiude l’anno giubilare ma «lo spirito di misericordia del Padre deve restare in tutti noi figli». Con questa esortazione monsignor Giuseppe Piemontese ha fatto il punto sulle attività svolte negli ultimi mesi nell’ambito dell’organizzazione giubilare e ha presentato la cerimonia di chiusura della porta santa, in programma domenica 13 novembre.
Misericordia Proprio con la chiusura della porta santa si chiuderà l’anno giubilare. «L’anno santo straordinario della Misericordia – ha spiegato il vescovo in conferenza stampa – è stata un’opportunità per approfondire la fede e vivere con rinnovato impegno la testimonianza cristiana. La Misericordia è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del peccato. Un anno di gioia e di consolazione, donato ad ogni cristiano e proposto ad ogni uomo di buona volontà: un anno per far pace con Dio, con se stessi e con il prossimo; un anno per raccogliere l’amnistia di colpe e di pene ammassate nei sotterranei dell’animo e nel fluire del tempo; un anno di condono, secondo l’antica tradizione e usanza del popolo di Israele, di debiti morali, sociali, e perché no, anche economici, accumulati nei lunghi anni della personale crisi esistenziale e religiosa».
La cerimonia La messa di ringraziamento per la chiusura della porta santa è in programma dunque domenica con inizio alla 17.30 a partire dalla piazza della Cattedrale di Santa Maria Assunta in Terni, al duomo. «Prima di tale evento – ha spiegato il vescovo – vorrei che ogni cristiano, ogni comunità parrocchiale e pastorale e la stessa diocesi dedicasse del tempo per una verifica dell’Anno Santo per prolungare nel futuro i frutti del tempo della Misericordia. In un certo senso invito ad un esame di coscienza, ad una confessione, confessione nel senso di lodare, riconoscere, proclamare.
Le opere rimaste Sono tre in particolare le opere messe in campo dalla diocesi durante l’anno giubilare. La prima è la cittadella della solidarietà ad Amelia. Chiamata anche Ospedaletto, è un’opera «che risponde ai bisogni dei poveri e delle persone in difficoltà, ospitata in un edificio settecentesco adiacente la parrocchia di San Francesco ad Amelia. Qui si trova l’emporio della solidarietà di Amelia e Narni, aperto il 9 luglio 2016 e che in questi primi mesi ha assistito 78 nuclei di cui 47 italiani, pari al 60 per cento, ed un totale di 229 persone cosi suddivisi: 162 adulti di cui 24 disabili, 69 minori di cui 8 inferiori ai 36 mesi. Un luogo dove poter recuperare gratuitamente beni di prima necessità , o perché non più commercializzabili ma perfettamente commestibili, o perché donati, o reperiti attraverso raccolte organizzate, permettendo alle persone di soddisfare in maniera dignitosa i propri bisogni».
L’emporio Poi c’è l’Emporio dei Bimbi della San Vincenzo De’ Paoli, inaugurato il 27 settembre 2016, che serve a fornire tutti quei beni essenziali che spesso mancano nelle case: dagli alimentari ai pannolini, al materiale scolastico. In totale 6 sezioni: alimentari, igiene personale, materiale scolastico, abbigliamento, giocattoli, attrezzature per prima infanzia. Si punta sulle raccolte ai supermercati e anche sulla raccolta dell’usato per diffondere la cultura del riciclo e della lotta agli sprechi. Infine il centro per la famiglia ‘Amoris Laetitia’: l’associazione opererà attraverso «l’accoglienza e la consulenza a persone e coppie che vivono un momento di difficoltà o che vogliono intraprendere percorsi di approfondimento e studio di tematiche familiari e personali, anche attraverso l’appoggio di consulenti familiari diplomati, professionisti nel campo socio-educativo». Il centro di consulenza è aperto dal 10 ottobre due giorni a settimana nei locali messi a disposizione della curia diocesana in piazza Duomo, il lunedì ed il mercoledì dalle 16 alle 19.
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