Il tribunale di Terni (foto Rosati)

di Massimo Colonna

Serve un patto tra le parti al di fuori del tribunale. Si chiude così la parte giuridica e ora si apre quella extragiudiziale. Il tutto entro un mese: questa la scadenza che Ater e azienda ospedaliera Santa Maria si sono date per sbloccare la situazione dei locali dell’ex Milizia a Campomicciolo. Locali che la Fondazione Cellule Staminali è intenzionata ad occupare per la sua attività di ricerca in particolare sulle cellule staminali cerebrali nel midollo dei pazienti affetti da Sla, la Sclerosi laterale amiotrofica.

Udienza in tribunale Venerdì si è svolta infatti l’udienza in tribunale per la seconda seduta della mediazione obbligatoria tra le parti. Il percorso giuridico di fatto si è concluso, con il tribunale che ora lascia in campo le parti per trovare un accordo.

La partita Da un lato infatti l’Ater, proprietario dei locali della ex Milizia, pretende il rispetto della convenzione firmata a suo tempo con Azienda ospedaliera e Comune di Terni che prevedeva 300mila euro di canone l’anno, a partire dal completamento dei lavori e dall’agibilità fissata al dicembre 2013. Un patto che ad oggi ha prodotto un arretrato di 700.000 euro. Una somma che la stessa azienda Ater ora chiede alla Santa Maria e all’amministrazione comunale.

Serve nuovo accordo Le due parti quindi a questo punto potrebbero cercare un accordo con Ater per una revisione della somma. Le parti metteranno sul piatto la necessità di far partire l’attività del centro: sarà questo uno dei punti forti della trattativa che dunque da qui ad un mese potrebbe arrivare ad una conclusione. A quel punto, al di là della cifra da sborsare per azienda ospedaliera e per il Comune, ci sarà da capire quale sarà l’accordo per l’affidamento dei locali. Elemento questo di certo secondario rispetto alla questione economica, decisamente più rilevante.

Twitter @tulhaidetto

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