di Massimo Colonna
«Oggi vanno di moda ambientalisti mascherati, ma io voglio rimettere in campo con forza la verità. Verità che arriva dai dati, dai numeri forniti da indagini Istat e Legambiente». L’assessore al Verde pubblico Stefano Bucari annuncia così un cambio di passo nella gestione di questo settore da qui al prossimo futuro. Lo fa partendo proprio dai numeri e dalle indagini nazionali che vedono Terni come prima città del centro Italia per densità di verde urbano.
Parlano i dati «Questi sono i dati di cui voglio parlare – ha spiegato nella conferenze organizzata a Palazzo Spada ieri mattina a cui hanno preso parte anche Giuliano Nalli, amministratore unico dell’Afor, Paolo Silveri amministratore della Comunità montana della Valnerina, Adriano Rossi dell’Arpa, Angelo Massacci del Cnr – e chi parla di altri numeri se ne assumerà le responsabilità».
I tagli Poi ecco i numeri sui tagli degli alberi: 692 dal 2014 al 2016 ad opera del Comune per pericoli incombenti su parchi, strade, edifici. Altri 500 tagli sono stati autorizzati ai privati che lamentavano pericoli. A fronte dell’eliminazione di specie seriamente danneggiate il Comune ha provveduto alla piantumazione diretta di 237 piante, alle quali si aggiungono quelle richieste alle urbanizzazioni per altre 980. Entro il 2019 è programmata la messa a dimora di altri 1.500 alberi .
Nuova politica In questo quadro si inserisce la nuova politica del Comune con interventi per accrescere le piantumazioni e la cura del verde urbano «reperendo pur nelle grandi difficoltà dei bilanci pubblici, risorse, coinvolgendo tutti i soggetti che a vario titolo si occupano di verde urbano e di ambiente», ossia Agenzia forestale regionale, Comunità Montana, Arpa e Cnr. «Non ci accontentiamo di questo – ha spiegato poi Bucari – grazie alla convenzione firmata con l’Afor e il mutui assunti direttamente dal Comune per complessivi 600 mila euro contiamo di dar luogo a una attenzione verso il verde cittadino che colmerà le problematicità degli ultimi anni. Si tratta di una netta inversione di tendenza che va nella direzione della storia di Terni, quella di una città dalla forte presenza industriale ma anche caratterizzata da una alta incidenza del verde urbano e da una vivibilità elevata».
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