L'area di Cospea

di Marco Torricelli

Così, di primo acchito, la faccenda fa pensare a quei militari che finiscono sotto il ‘fuoco amico’. Ma magari no. Una cosa certa, però, è che i membri di maggioranza della prima commissione consiliare del Comune di Terni non hanno fatto un piacere all’assessore all’urbanistica, Marco Malatesta.

Il cavalcavia La faccenda in questione è quella relativa al ‘cavalcavia’ di Cospea, sul quale lo stesso assessore ed un comitato di cittadini hanno da tempo ingaggiato un duro braccio di ferro, con il primo che lo difende a spada tratta ed il secondo che, invece, non ve vuole nemmeno sentir parlare, spalleggiato anche dalle associazioni ambientaliste.

La storia Nel dicembre 2010, in consiglio comunale, all’interno del progetto relativo al centro commerciale ‘Cospea 2’, viene approvata l’opera di urbanizzazione di un passaggio ciclo pedonale a raso. E viene quindi previsto che via Alfonsine, sia ‘rialzata’. Idea contro la quale si schiera un comitato di residenti, che giudica il progetto troppo impattante dal punto di vista ambientale e antieconomico. Il ‘botta e risposta’ è andato avanti per mesi.

La commissione Venerdì mattina, il coup de theatre: «Il consiglio comunale, pur essendo ampiamente scaduti i termini per la presentazione di osservazioni al piano attuativo, ritiene di far rivalutare ai tecnici del Comune possibili alternative alla sopraelevazione di via Alfonsine». A votare un atto di indirizzo che contiene questa formula sono stati i sei componenti di maggioranza della commissione (Boccolini, Giubilei, Teofrasti, Amici, Talamonti e Tallarico), mentre i quattro di opposizione (Melasecche, Maggiolini, Venturi e Fatale) si sono astenuti. L’atto sarà presentato lunedì in consiglio comunale insieme alla proposta d’iniziativa popolare del comitato ‘No cavalcavia’ con la richiesta di variante.

Il presidente «Dopo aver ascoltato più volte il comitato – spiega il presidente della commissione, Giuseppe Boccolini – abbiamo cercato con questo atto di dare una risposta fattiva alle richieste dei cittadini, con l’obiettivo di giungere ad una seria rivalutazione dell’intera questione». Con l’atto d’indirizzo proposto dalla commissione, il consiglio comunale dovrebbe impegnare il sindaco e la giunta «a chiedere la disponibilità al soggetto attuatore e ad un gruppo di lavoro interdirezionale (urbanistica, lavori pubblici, mobilità e trasporti) di rivalutare le soluzioni avanzate dai cittadini proponenti, o altre soluzioni alternative, per determinare nei tempi più brevi una risposta concreta che possa approdare ad una modifica del piano attuativo».

L’assessore Marco Malatesta, l’assessore, minimizza: «L’atto di indirizzo approvato in commissione è ampiamente condivisibile – spiega – anche perché eravamo di fronte ad una proposta di iniziativa popolare, che doveva quindi essere presa in esame e perché siamo tutti convinti che la cosa giusta da fare sia quella di trovare le soluzioni migliori per i cittadini». Secondo lui, però, la soluzione migliore era quella del ‘cavalcavia’: «E ne sono ancora fermamente convinto – dice Malatesta – ma è chiaro che sono pronto ad esaminare, insieme agli altri colleghi di giunta, tutte le possibili soluzioni alternative».

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