di Massimo Colonna
Verso una mini rivoluzione per il mercato di Largo Manni: la giunta del sindaco Di Girolamo ha infatti deliberato di proporre al consiglio comunale delle modifiche al regolamento che stabilisce le attività commerciali interne alla struttura. L’idea è quella di aprire alla «fabbricazione di articoli in paglia e al florovivaistico». In più ci sarà la possibilità di vendere pizza al taglio e gelati.
Cosa cambia Insomma qualcosa cambierà per le attività commerciali che dal luglio 2011 hanno abbandonato la tradizionale piazza del Mercato per trasferirsi nello spazio comunale a due passi da lì. La decisione deve ancora passare al voto del consiglio comunale ma la giunta del sindaco Leopoldo Di Girolamo nelle ultime ore ha firmato una delibera che punta proprio in questa direzione.
Documento 432 Il documento è il numero 432 e stabilisce le novità in arrivo: le modifiche al regolamento attuale, ossia l’atto comunale 275 del 2011, riguardano la possibilità di vendita di prodotti «i prodotti del settore merceologico alimentare e quelli non alimentare ma complementari, e il settore florovivaistico». In particolare la modifica propone la possibilità di vendita per «succhi di frutta e ortaggi, gelateria o pasticceria, pizzeria al taglio e altri prodotti di gastronomia, pasta alimentare fresca all’uovo, preparazione di condimenti o spezie, preparazione di piatti pronti, fabbricazione di articoli in paglia e materiale da intreccio».
Box accorpati «Nonostante la crisi – si legge nelle premesse del documento approvato dalla giunta – restano importanti le potenzialità della struttura. I cambiamenti delle abitudini e delle richieste dell’utenza impongono una rivisitazione anche delle norme che regolano l’attività all’interno del mercato. L’amministrazione comunale ha posto sempre grande attenzione alle richieste degli utenti e degli stessi operatori, tra le quali anche la possibilità di inserire nella struttura quelle attività artigianali in grado di elevarne il livello di attrattività, fermo restando il principio di consolidare la vocazione alimentare del mercato stesso». Il documento apre anche alla possibilità di accorpare due box confinanti.
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