di M. R.
«Difficoltà consistente», così l’assessore alla cultura Giorgio Armillei definisce l’esistenza del contratto in essere tra l’amministrazione comunale e Cinecittà Studios Papigno (Terni). Per raggiungere una soluzione, Palazzo Spada ha aperto un contenzioso nei confronti del gruppo romano.
Question time Il consigliere dem Sandro Piccinini, desideroso come altri di conoscere il destino dell’immobile ha chiesto all’assessore come l’ente intendesse procedere: «Il contratto con Cinecittà – ha risposto Armillei – il Comune lo ritiene risolto, cioè non più giuridicamente sussistente per via di una clausola espressa al suo interno. Condizione che la controparte considera difforme e quindi non in linea con l’accordo sottoscritto».
Giudice «L’amministrazione – racconta – ha più volte comunicato alla società la volontà di arrivare ad una soluzione transattiva della questione, che presuppone da parte di Cinecittà lo svolgimento di un ruolo imprenditoriale all’interno del sito. Questa trattativa non sta procedendo per cui l’amministrazione ha incaricato l’avvocatura dell’ente di procedere all’apertura di un vero e proprio contenzioso di fronte al giudice civile per riottenere la disponibilità dell’immobile che non abbiamo ottenuto in via diretta».
Tempi lunghi «Procedere per vie legali – spiega Armillei – ha comportato un rallentamento nella strategia, pensata dalla giunta e presentata nel corso dell’Open day del gennaio 2015, secondo la quale la sola destinazione cinematografica del bene non è sufficiente e sarebbe opportuno procedere almeno su altri tre filoni, quali lo sport ambientale, imprese creative e archeologia industriale, ripartite secondo le originarie destinazioni d’uso della struttura e la collocazione geografica degli spazi». Nel caso di attività outdoor, l’assessore ha in mente il lato più vicino al corso del Nera, nella parte centrale immagina le attività di produzione artistica e così via.
Giorgio Armillei «Questa articolazione strategica – ha garantito in sede di question time l’assessore – resta del tutto valida, visto che il tentativo fatto un anno fa era convinto. A tutt’oggi l’amministrazione è certa che ci sia bisogno di una grande impresa di industria creativa che faccia da pivot e avendocela in casa – dice riferendosi a Cinecittà – sarebbe bizzarro andare a cercarla fuori, ma se questa non si rende disponibile ad una pacifica risoluzione è chiaro che occorre intraprendere strade differenti». Già, strade legali.
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