di Daniele Bovi
La prossima fermata importante per la possibile nuova stazione dell’Alta velocità MedioEtruria sarà a settembre. Entro quella data infatti sarà risolto il nodo più spinoso, quello sulla localizzazione della struttura. I tempi sono stati fissati nel corso del primo tavolo tecnico frutto del protocollo firmato a ottobre da Ministero delle Infrastrutture, Rfi e dalle due Regioni; tavolo che, fino alla riunione di martedì, non era mai stato convocato.
LA REGIONE: «CRETI È LA SOLUZIONE MIGLIORE PER LA MEDIOETRURIA»
Le ipotesi Il quadro è ormai ben delineato: da una parte c’è Arezzo che, forte anche di migliaia di firme, del supporto mondo economico e del recente appoggio del presidente della Regione Eugenio Giani, si è schierata da tempo con l’ipotesi Rigutino; dall’altra c’è l’Umbria che, insieme a Siena ma non solo, sostiene che l’area migliore sia quella di Creti-Farneta. L’opzione, a pochi passi dall’uscita di Foiano della Chiana del raccordo Perugia-Bettolle, è stata per la prima volta messa nero su bianco nel documento preliminare al nuovo Piano dei trasporti (in quello vecchio, invece, veniva indicata Rigutino).
IL PROTOCOLLO E L’ISTITUZIONE DEL TAVOLO
La riunione Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini come già spiegato in diverse occasioni ha ribadito che la decisione sarà presa su basi scientifiche; in ballo ci sono i numeri che riguardano i trasporti, i flussi stradali, i residenti nei diversi territori, quelli economici, turistici e così via. Insomma, una valutazione che sarà ad ampio spettro e una decisione da prendere in modo ben calibrato. Nessuno, martedì, ha scoperto le proprie carte. Perlopiù si è parlato del metodo attraverso il quale arrivare alla scelta e l’Umbria, da parte sua, con l’assessore Enrico Melasecche ha ricordato che l’opera potrebbe servire, grazie alla Quadrilatero, anche parte del territorio marchigiano.
Numeri Una volta raccolti tutti i numeri le opzioni verranno messe sul tavolo e a quel punto bisognerà scegliere. Quel che è certo è che una nuova stazione comporterebbe un allungamento dei tempi di percorrenza dei convogli dell’Alta velocità lungo il cruciale asse Roma-Firenze-Milano; ecco perché Trenitalia e Rfi pretendono che la nuova possibile stazione sia sorretta da numeri solidi e interessi forti. Insomma, come noto, quando si parla di servizi a mercato come quelli dell’Alta velocità i desideri dei territori (che spesso come nel caso di Perugia sorreggono con un contributo il Frecciarossa) contano fino a un certo punto: in più occasioni infatti Trenitalia ha dimostrato che se una fermata non garantisce un traffico sufficiente viene tagliata