Il fosso di Ancaiano franato

Dopo anni di indagini geologiche compiute dai tecnici del Comune di Spoleto e della Regione, sono partiti i lavori di messa in sicurezza del fosso di Ancaiano dove la sponda ha fatto registrare una serie di cedimenti in prossimità di due abitazioni.

Via ai lavori: fotogallery

Fosso di Ancaiano franato Le frane, che tecnicamente vengono definite erosione della sponda del fosso, saranno fermate con i circa 350 mila euro di interventi appaltati dal Consorzio di Bonifica umbra a una ditta che in questi giorni si è messa «all’opera per la realizzare le opere di regimentazione delle piene e il conseguente contenimento del trasporto solido e dell’erosione spondale». In particolare, i «lavori hanno lo scopo di ridurre l’erosione prodotta dal fosso al fine di evitare che con il passare del tempo e con il sopraggiungere di eventi di piena improvvisi avvenga una interazione irreversibile dei fenomeni idraulici naturali con le attività antropiche», in altre parole tra il fosso e le case.

Cantiere da 350 mila euro I lavori, progettati dal Consorzio di Bonificazione, sono stati oggetto la scorsa settimana di un sopralluogo da parte degli assessori all’ambiente e ai lavori pubblici Vincenza Campagnani e Angelo Loretoni: «Gli interventi finanziati dalla Regione per 350 mila euro – ha spiegato Loretoni – sono stati possibili grazie a un lungo percorso di sopralluoghi, segnalazioni, studi ed indagini realizzati negli anni dai tecnici degli uffici Comunali e Regionali in relazione ad un’area estremamente fragile dal punto di vista idrogeologico, classificata come a rischio R3 e R4 nel Piano di assetto idrogeologico nazionale».

Rilevatori sulla casa vicina Nella casa più vicina alla sponda ceduta ormai un paio di anni fa sono stati installati dei rilevatori per verificarne eventuali movimenti ma, fortunatamente, il cedimento della vicina sponda non ha causato contraccolpi all’abitazione comunque dotata di palificazioni profonde 25 metri che superano il dislivello tra la casa e il letto del fiume, assicurandone finora la piena stabilità. «Il reperimento dei 350 mila euro – ha aggiunto l’assessore Campagnani – è stato possibile grazie agli studi geologici, idrogeologici e alle indagini geognostiche realizzati nell’ambito dell’intervento per la messa in sicurezza del nucleo storico di Ancaiano, studi che i tecnici degli uffici comunali e della Regione Umbria estesero verso la parte di valle dell’abitato con l’obiettivo di salvaguardare il territorio dai dissesti idrogeologici».

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