Cardarelli con Castrovillari (foto Fabrizi)

di C.F.

«Un polo didattico unico realizzato con materiali e norme interamente antisismiche». Mentre tra le proteste di alcuni genitori gli studenti del liceo scientifico di Spoleto lunedì sono tornati nello stabile della Provincia di vicolo San Matteo danneggiato dal sisma del 30 ottobre e ripristinato nelle ultime due settimane, in città nasce il Comitato scuole sicure «che raggruppa – si legge in una nota – genitori di alunni frequentanti diversi gradi, dal nido alle superiori».

Nasce il comitato Scuole sicure Mamme e papà si sono incontrati sabato mattina per fare il punto sulle condizioni in cui versano gli edifici scolastici. In questo senso nella nota diffusa si spiega che si sta tentando di «raggiungere l’attenzione del sindaco Fabrizio Cardarelli per riuscire ad incontrarlo e quindi confrontarsi sulle possibilità di soluzione della situazione di rischio in cui si trovano gli edifici scolastici di Spoleto perché – scrivono le famiglie che hanno individuato come presidente Leonardo Angeli – crediamo sia quantomeno irresponsabile illudersi che nella nostra città non accadrà mai nulla che possa mettere in serio rischio le vite dei nostri studenti grandi e piccoli». Nei giorni scorsi il Comitato scuole sicure, che è anche approdato sui social, aveva inviato una lettera al sindaco Cardarelli, peraltro prof al liceo scientifico, chiedendo una serie di chiarimenti «a cominciare dalla situazione delle scuole su cui era stata riscontrata un’inagibilità di tipo B, a nostro avviso insufficienti – dicono alcuni genitori – a garantire la sicurezza degli edifici in zona sismica 1, con uno sciame ancora in atto e in presenza di una faglia molto vicina al nostro centro abitato. La faglia di Campello (che si è fatta recentemente sentire con una scossa di magnitudo superiore a 3) è oggetto dell’attenzione dell’Ingv che ha collocato nell’area due nuovi rilevatori di sismicità».

«Polo didattico unico interamente antisismico» Sul punto viene anche indicata la scelta fatta proprio del sindaco del piccolo Comune, Domizio Natali: «Ha predisposto un tendone per le scuole primarie a scopo preventivo e per rispondere positivamente alla richiesta di maggiore sicurezza da parte di genitori e alunni». A Cardarelli, poi, viene anche chiesto di «mostrare i certificati di vulnerabilità sismica delle scuole e di produrre quelli mancanti» una questione già sollevata dal M5s che, oltre a inviare un dossier dettagliato alla Dicomac (direzione comando e controllo della protezione civile nazionale), ha anche accolto come un «primo passo in avanti» la variazione di bilancio da 50 mila per sostenere i costi relativi ad almeno alcune delle undici certificazioni di vulnerabilità di cui non dispongono altrettante scuole, la pratica è attesa in aula il 30 novembre. Nella lettera inviata al sindaco di Spoleto, mamme e papà scrivono: «Crediamo che al momento dell’ottenimento dei fondi per la ricostruzione sia opportuno valutare l’opzione di una completa ricostruzione in materiale e modalità antisismica di tutti gli edifici scolastici, magari dando vita a un unico polo didattico da costruire ex novo. Non ci pare infatti che ci sia un’alternativa al rendere tutti gli edifici scolastici completamente antisismici, unica garanzia che ci permetterà di mandare tranquillamente a scuola i nostri figli e figlie e sgraverà lei da una gravissima responsabilità di coscienza».

@chilodice

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