Sembrano avere colto nel segno i tantissimi appelli (anche scritti sulla serranda) e che hanno prodotto anche accese polemiche, per la riapertura della storica pasticceria Sandri. Ed ecco la notizia: dopo mesi di chiusura, dalla vigilia di Umbria Jazz che nell’edizione 2013, per la prima volta, non è stata affiancata dalle celebri vetrine, riapre la storica pasticceria di corso Vannucci Sandri. Si è concluso positivamente l’accordo con il gruppo di giovani imprenditori umbri Ferretti.
La conferma La notizia è stata confermata con una nota della Filcams Cgil di Perugia che esprime soddisfazione per il risultato raggiunto. Il Gruppo Ferretti che rappresenta la nuova proprietà, sia della pasticceria che del laboratorio in via del Dado, si è affermato in città nel settore della vendita diretta di prodotti di qualità del territorio, con diversi punti vendita.
Il messaggio «Come Filcams Cgil – commenta Stefania Cardinali, segretaria generale della Filcams Cgil di Perugia – apprezziamo in particolare la scelta di voler riassumere tutto il personale ancora legato a Sandri, cosa che non è avvenuta invece in molte altre situazioni simili, vedasi Caffè di Perugia. Si tratta infatti – aggiunge la sindacalista – di una scelta lungimirante e responsabile, che darà continuità alla tradizione della storica pasticceria e consentirà alla nuova proprietà di usufruire della professionalità, in alcuni casi decennale, dei 7 lavoratori ancora legati al negozio di Corso Vannucci. A questo punto – conclude Cardinali – aspettiamo solo che ci vengano comunicate le date ufficiali della riapertura».
La storica proprietà Secondo indiscrezioni, il volto storico di Sandri, Carla Schucani, continuerà ad avere un ruolo nel nuovo progetto di riavvio della pasticceria, come supervisore delle attività, coordinando i vari reparti e garantendo il livello di qualità della produzione e dell’organizzazione del lavoro di questa attività che si è sempre distinta per eleganza, gusto e vicinanza alla città, alle sue dinamiche sociali, ai cambiamenti, intercettandone i segni e, spesso, riproponendoli con forme creative nei prodotti di pasticceria in vetrina.
Questi come diavolo fanno ad essere sotto coi costi? sono in Centro, hanno un sacco di clienti.. Mah.. puzza di bruciato la questione