L'emporio solidale di Assisi

Nella diocesi di Assisi, Nocera Umbra, Gualdo Tadino sono 950 le famiglie in condizioni di povertà che vengono assistite dalla Caritas, di cui 500 italiane. I dati allarmanti sono emersi durante la conferenza stampa di presentazione dell’“Emporio solidale 7 ceste” in via Gabriele d’Annunzio 8, che verrà inaugurato domenica alle 8.

I numeri Da un primo rapporto sulle povertà, quello definitivo verrà presentato ufficialmente entro fine maggio, è stato rilevato che su un totale di interventi forniti a circa 950 famiglie più di 500 sono italiane. La distribuzione di pacchi alimentari nel 2015 ha raggiunto una percentuale pari al 68% del totale richieste ivi comprese quelle di sussidi economici, di alloggio, di lavoro e tante altre. E’ stata illustrata anche la situazione relativa all’accoglienza profughi presenti in 57 su tutta la diocesi.

L’Emporio L’incontro è stato caratterizzato da un primo momento di visita del luogo adibito all’attività di distribuzione. La struttura di quest’ultimo è uguale a quella di un normale negozio (minimarket) dove i prodotti, che possono essere alimenti freschi o a lunga conservazione, si ‘acquistano’ senza soldi con l’utilizzo di una ‘card sociale’ a punti. Non si distribuiscono pacchi preordinati, ma può essere preso ciò che si preferisce. L’Emporio della solidarietà, infatti, si prefigge lo scopo di offrire sostegno alle famiglie in difficoltà che vivono ad Assisi. Possono accedere all’Emporio coloro che, dopo aver presentato un’apposita domanda ai Servizi sociali del Comune di Assisi oppure ai Centri di ascolto Caritas e CVS aderenti al progetto (Santa Maria degli Angeli, Assisi, Rivotorto, Bastia, Bettona e Passaggio di Bettona), saranno ritenuti ‘idonei’ a seguito di una valutazione effettuata da un’apposita commissione. L’iniziativa mira a dare dignità alle persone in difficoltà economica rendendole autonome e responsabili nelle loro scelte; ridurre lo spreco recuperando le eccedenze; promuovere una rete di solidarietà per un’equa distribuzione dei beni. L’Emporio che trae la sua fonte di sostentamento dalle raccolte delle collette alimentari e Banco alimentare dalle donazioni di alimenti da parte di aziende e supermercati deve comunque acquistare molti prodotti.

Condivisione, dignità e sussidiarietà Alla conferenza stampa sono intervenuti il vescovo della diocesi monsignor Domenico Sorrentino, il sindaco di Assisi Antonio Lunghi e il direttore della Caritas diocesana suor Elisa Carta. «Esporrò il mio pensiero articolandolo in tre parole – ha affermato monsignor Sorrentino -. Condivisione, dignità e sussidiarietà. Gesù dice ‘quel poco che avete condividetelo’ – ha aggiunto -. Il povero deve essere rispettato nella sua dignità. Il fratello non si deve sentire umiliato dalla mia carità, deve sentire che quello che gli do gli appartiene. Tutti abbiamo una responsabilità e dobbiamo mettere insieme le nostre forze. Occorre una sinergia in cui ci si aiuta, ci si viene incontro mettendo insieme energia. Quello che nasce oggi qui – ha concluso – è il nostro segno per questo anno della Misericordia».

Collaborazione col Comune E’ seguito l’intervento del sindaco Antonio Lunghi che ha sottolineato come la nascita dell’Emporio «riassume il senso di un impegno delle persone che credono che la politica deve essere incardinata in dei principi». Il direttore della Caritas suor Elisa Carta dopo aver spiegato come le è sorta l’idea di addivenire all’apertura dell’Emporio ha ringraziato l’amministrazione comunale per l’‘accoglienza’ e la bella ed entusiasmante collaborazione e ha fatto riferimento all’ispirazione venutale dall’‘Alto’, agli incitamenti di papa Francesco e alla sensibilità del vescovo Sorrentino. «Il povero è della Chiesa – ha affermato suor Elisa – ma anche della ‘polis’, della città. Infine il direttore Caritas ha parlato di ulteriori idee e progetti correlati all’Emporio e alla sua funzionalità, che a breve esporrà a tutti i suoi collaboratori».

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