Pineta Ponte Felcino Sit-in comitato Ginkgo biloba
Pineta Ponte Felcino Sit-in comitato Ginkgo biloba

di D.B.

Ventiseimila euro per indagare in profondità lo stato di salute della malandata pineta di Ponte Felcino, chiusa ormai da più di un anno dopo una serie di crolli. Ad approvare lo stanziamento è stata mercoledì la giunta comunale di Perugia, dando mandato agli uffici di affidare le indagini tecniche che si concluderanno, una volta individuato il soggetto che le realizzerà, nel giro di 50 giorni. 

Le indagini Sugli ottomila metri quadrati accanto al Tevere (l’area è quella dell’ex lanificio e di Villa Bonucci) saranno svolte analisi che riguarderanno la qualità interna del legno, la stabilità degli alberi, la raccolta di elementi sulle piante crollate, una generale caratterizzazione dell’ambiente in cui si inserisce la pineta e così via. L’obiettivo generale è quello di individuare cosa bisogna fare per riaprire in sicurezza la pineta. La chiusura era stata disposta nell’ottobre di un anno fa dopo che, a settembre, era crollato un pioppo di grandi dimensioni vicino al percorso ciclopedonale; altri due crolli, peraltro in assenza di eventi meteorologici particolari, erano stati registrati nell’agosto del 2021.

I numeri Stando alla relazione dei tecnici in tutto si parla di 144 piante che, secondo le stime, dovrebbero essere state messe a dimora intorno al 1932. Di quelle 144 a fine 2021 ne rimanevano 107, mentre nel solo 2023 ne sono cadute 10; 5 poi sono state abbattute a luglio per un totale di 16 piante morte nel corso di quest’anno. Nel corso dei mesi passati sono stati diversi gli incontri organizzati sul territorio, dove non sono mancate le preoccupazioni delle realtà locali riguardo ai destini della pineta.

Un patrimonio «L’amministrazione comunale – spiega Palazzo dei Priori in una nota – ha lavorato perseguendo l’obiettivo di coniugare la tutela della pubblica incolumità con la salvaguardia di un importante patrimonio naturalistico e identitario. In tal modo, ha inteso anche recepire le istanze di associazioni e cittadini interessati alle sorti di quello che è percepito come un vero e proprio simbolo di Ponte Felcino». 

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