L'Atr72 di Etihad-Alitalia a Perugia

di Daniele Bovi

Salvare un volo al giorno dei tre che c’erano fino a qualche giorno fa. Venerdì a Roma si è riunito per la prima volta il tavolo tecnico, frutto di quello più politico che si è tenuto meno di dieci giorni fa tra i presidenti di Umbria, Abruzzo e i vertici di Alitalia, in cui i direttori degli aereoporti di Perugia e Pescara (Piervittorio Farabbi e Luca Ciarlini) hanno cominciato a mettere le carte sul tavolo dell’ex compagnia di bandiera, rappresentata dal direttore Strategie e pianificazione John Shepley, cioè colui che decide le alleanze, le tariffe e dove volano gli aerei della società. L’obbiettivo generale di Umbria e Abruzzo è chiaro: far sì che che gli scali di Perugia e Pescara tornino nel network di Alitalia, anche se il problema è capire come.

«AEREOBUS»: GLI ORARI

Trattative Quel che è certo è che al momento si va avanti con gli «aereobus» che collegano Perugia (piazza Partigiani) e Pescara a Fiumicino e che i due scali vorrebbero ripristinare il collegamento con Roma attraverso Alitalia, escludendo per il momento altre compagnie. Più che un volo due o tre volte la settimana, che per entrambe le parti disegnerebbe un quadro troppo parcellizato, l’ipotesi sulla quale i due scali puntano è quella di far atterrare un volo all’andata, e uno al ritorno, una volta al giorno nel miglior orario possibile; quello, cioè, che consente di agganciare altri voli verso il resto del mondo, dato che la logica del collegamento con Roma è questa, non certo quella di prendere l’aereo per fare una gita fuori porta nella Capitale.

RIPARTONO I VOLI PER BRUXELLES E TRAPANI

Nuovo presidente Le due parti ovviamente dovranno trovare un accordo economico (per mantenere tre voli quotidiani Alitalia ha chiesto a Perugia una cifra fuori dalla portata di Sase, ovvero sei milioni di euro) e su questo, oltre che sui dettagli relativi al collegamento, si lavorerà nei prossimi giorni. Per lunedì o martedì è poi attesa la pubblicazione dell’avviso attraverso il quale i soci di Sase sceglieranno il nuovo presidente dello scalo. L’obbiettivo è quello di trovare un esperto in tema di trasporti, possibilmente con lunga esperienza gestionale e dirigenziale e un profilo internazionale che rimarrà in carica, benché probabilmente ciò non sarà specificato, per tre anni, tanto quanto il consiglio di amministrazione del quale farà parte. La scelta arriverà a metà giugno: per venerdì 17 infatti, alla faccia della scaramanzia, si terrà l’assemblea dei soci che, visti i curriculum, sceglierà il nuovo ‘pilota’ dello scalo.

Twitter @DanieleBovi

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