Il “Villaggio della Carità – Sorella Provvidenza” della Caritas diocesana, situato nella zona di via Cortonese in Perugia, inaugurato il 29 gennaio 2014, si appresta a vivere la sua “2a Festa” lunedì 14 settembre, a partire dalle ore 18.30 con i saluti del cardinale Gualtiero Bassetti e del direttore della Caritas perugina Daniela Monni. I festeggiamenti, che vedranno la partecipazione di numerosi ospiti, operatori e volontari, continueranno in serata con l’agape fraterna, alla quale ognuno contribuirà preparando delle pietanze, e con la rappresentazione teatrale “Gocce di Varietà” a cura del Teatro dell’Equilibrio.

Cosa è stato fatto nell’ultimo anno Il messaggio che la “Festa del Villaggio della Carità” vuole trasmettere alla città è che «ci siamo e cosa abbiamo fatto nell’ultimo anno, condividendo questo momento con coloro che danno una mano nelle varie attività». A spiegarlo è il diacono Giancarlo Pecetti, condirettore della Caritas diocesana, che ricorda le attività offerte dal “Villaggio”: «L’accoglienza temporanea di famiglie in gravi difficoltà; il Centro di Ascolto diocesano, aperto dal lunedì al venerdì (ore 9-12.30) e il giovedì pomeriggio (ore 15-18) su appuntamento (tel. 075.5733666); il Consultorio medico attivo il martedì (ore 9-11) e il giovedì (ore 15-17); il Consultorio legale e notarile aperto su appuntamento (tel. 075.5723851); la sede dell’Associazione perugina di volontariato (Apv), che conta 130 soci, con le sue iniziative formative per attività rivolte al mondo carcerario e dell’assistenza socio-sanitaria di disabili, malati e anziani in strutture ospedaliere e residenziali; l’Emporio della Solidarietà ‘Tabgha’”.

Altre tre «L’Emporio ha compiuto il primo anno di attività il 9 settembre – commenta il diacono Pecetti – e rappresenta un’importante iniziativa di carattere sociale a favore di famiglie in difficoltà. Sta riscuotendo successo non solo per il servizio che offre ad oltre 450 nuclei familiari il martedì, mercoledì e venerdì (ore 9-12) e il giovedì (ore 15-18), ma anche per lo spirito di accoglienza con la presenza settimanale di una settantina di volontari, che con passione dedicano gran parte del loro tempo all’Emporio». A seguito della proficua attività, riconosciuta anche dalle Istituzioni civili e da diverse realtà imprenditoriali che finanziano l’approvvigionamento di prodotti di prima necessità, la Chiesa diocesana, con il determinante contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, è in procinto di aprire altri tre “Empori della Solidarietà” nelle località di Ponte San Giovanni, Sant’Andrea delle Fratte e Marsciano. Per quanto riguarda l’opera di accoglienza svolta dal “Villaggio della Carità”, le famiglie ospitate nell’ultimo anno sono state 28 per un totale di 73 persone; quelle italiane sono state 6, pari al 21%. Le famiglie sono seguite da due coniugi perugini volontari, che hanno lasciato la propria abitazione per vivere nel “Villaggio”, condividendo gioie e sofferenze degli ospiti. Mentre al Centro di Ascolto diocesano, nei primi otto mesi del 2015, sono stati effettuati 2.954 interventi di orientamento e di contributi economici per i pagamenti di utenze domestiche e spese scolastiche a favore di cittadini italiani ed esteri, contro i 2.767 dell’intero 2014.

Famiglia siriana Tra le famiglie accolte al “Villaggio” anche una siriana, che ha soggiornato da febbraio 2014 a giugno 2015. Nel lasciare il “Villaggio” ha scritto nel diario degli ospiti: «Non c’è più bella parola che saper dire grazie…Grazie per ogni cosa, grazie di esserci sempre. Un nostro grande ringraziamento lo rivolgiamo a Rolando e Vera, a Giancarlo e Luisa, a Stella e a Silvia, alla dottoressa Daniela. Grazie a tutti gli italiani per averci dato una mano per continuare la nostra strada…». Per questo il “Villaggio” fa “Festa” ed è un’occasione, conclude il diacono Pecetti, «per ringraziare soprattutto il Signore che sostiene tutti noi nell’aprirci a questo spirito di servizio per quanti vivono situazioni difficili. Il “Villaggio” è un’opportunità per praticare la pedagogia della carità, di formazione e di testimonianza evangelica. L’esperienza del “Villaggio” aiuta ad aderire senza timori all’appello di papa Francesco ad accogliere i migranti-profughi in altre strutture ecclesiali e nelle famiglie che hanno le possibilità».

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