Succede ai residenti dei Conservoni di San Marco, a Perugia, l’antica via dell’acqua, di essere completamente abbandonati per le sue “acque”, questa volta però quelle scure del sistema fognario.
Nel quartiere, sottoposto tra l’altro a vincolo paesaggistico per il suo interesse storico e culturale, oggi c’è una fogna a cielo aperto. Da un tombino (peraltro sempre aperto) in via Fonte dell’Olmo, infatti, una fognatura sversa continuamente sull’asfalto copiose quantità di acque nere con relativo fetore. La situazione è diventata sanitariamente pericolosa.
Dopo aver allertato vari enti quali Comune, Umbra Acque, Arpa, Protezione Civile, Usl e i vigili urbani, i cittadini non hanno avuto «alcun tipo di risposta», raccontano. «Sembra aggiungono – che la competenza non sia di nessuno, ma la fogna esiste e i liquami per strada pure. Un silenzio imbarazzante che ignora la pericolosità sanitaria della situazione, la cui risoluzione dovrebbe essere immediata e gratuita per motivi di sanità pubblica e di sostenibilità ambientale. In un paese civile – è il commento di alcuni residenti che hanno dato vita a una petizione – è impensabile lasciare un quartiere con una fognatura a cielo aperto con i residenti che per tornare a casa attraversano i liquami in mezzo alla strada a pochi passi dall’ingresso delle loro abitazioni. Non è un ambiente salubre in cui possono giocare bambini e passeggiare animali domestici».
Parallelamente ci sono i lavori di Umbra Acque fatti lo scorso anno nella zona che avrebbero dovuto porre fine all’utilizzo di queste vecchie fognature. Lavori però bloccati per problematiche legate al progetto e mai finiti. Strade con catrame nuovo, fognature nuove che però non sono funzionanti: lavori pagati con soldi pubblici con tanto di bando di gara assegnata. «Ora la ditta appaltatrice se n’è andata e i lavori sono incompiuti».