di D.B.
Agevolare i contribuenti «gravati da debiti di modesta entità risalenti nel tempo» e consentire l’eliminazione di «partite la cui riscossione appare piuttosto difficile e onerosa». Sono essenzialmente questi i due obiettivi alla base del colpo di spugna con il quale il Comune di Perugia, mercoledì, ha deciso di cancellare oltre 10,3 milioni di euro di crediti. La preconsiliare della giunta è stata approvata dalla commissione Bilancio con 11 voti a favore e 4 contrari.
Crediti addio La cancellazione è comunque coperta grazie al fondo crediti di dubbia esigibilità accantonato nel risultato di amministrazione e riguarda, in particolare, quasi sei milioni di euro di multe, 2,7 relativi a Tia e Tarsu (la vecchia tassa sui rifiuti solidi urbani) e 1,5 tra Ici e Iciap. Il colpo di spugna è possibile grazie a quanto previsto dalla Finanziaria approvata nei mesi scorsi dal Parlamento, che prevede la cosiddetta «tregua fiscale», ovvero l’annullamento automatico dei debiti fino a mille euro e affidati agli agenti per la riscossione dal 2000 2015.
Le tappe L’assessore al Bilancio Cristina Bertinelli ha spiegato che la possibilità di aderire «è stata ragionata in maniera molto articolata con gli uffici tecnici, per sviscerare tutti i dettagli e le implicazioni». Ripercorrendo le tappe del bilancio dal 2014 a oggi, Bertinelli ha ricordato che «ancora oggi si registra un disavanzo ereditato dal passato che annualmente l’Ente sta coprendo anche in anticipo rispetto al cronoprogramma. Nel contempo è stata cancellata l’anticipazione di tesoreria, con azzeramento degli interessi, e rimesso nei limiti l’indebitamento a conferma di un lavoro virtuoso svolto insieme agli uffici». Per recuperare i 10,3 milioni, peraltro, sarebbero servite «procedure per il recupero degli stessi molto articolate e farraginose».
Il dibattito Lungo, articolato e a tratti anche acceso il dibattito in commissione. Pd e M5S hanno detto no al provvedimento. La dem Borghesi ha sostenuto che «ci sono cittadini e imprese in difficoltà, ma non appare questa la misura per aiutarli; infatti vi sono molte persone che puntualmente onorano i pagamenti dovuti per sanzioni o tasse, mentre vi è un’altra categoria, quella dei furbetti, che sceglie di non pagare aspettando provvedimenti estintivi come questo». «Si tratta di un provvedimento – ha rincarato la dose la pentastellata Francesca Tizi – che proviene da una legge di bilancio nazionale iniqua in quanto tutela gli evasori e volta le spalle a famiglie e imprenditori in difficoltà». Più moderata la posizione del dem Zuccherini, per il quale si tratta semplicemente di un provvedimento sbagliato «anche alla luce del fatto che si andranno a stralciare principalmente crediti legati a sanzioni per violazioni del codice della strada; partite che già di per sé prevedono agevolazioni di pagamento».
La difesa La maggioranza ha invece difeso a spada tratta le scelte della giunta. Per Cristiana Casaioli (Progetto Perugia) fare il processo alle intenzioni «è ingiusto perché non tutti quelli che sono ricompresi nel provvedimento possono essere additati come furbetti.
Molti dei crediti contenuti nell’atto sono molto antichi e riguardano persone decedute o fallite; si tratta di crediti, quindi, solo sulla carta, non reali e di scarsa consistenza che ne rende impossibile il recupero». Michele Cesaro (FI), nell’esprimere un plauso per il lavoro svolto negli ultimi nove anni dall’assessore Bertinelli sul bilancio comunale «ricondotto in sicurezza», ha parlato di «atto dovuto, perché consentito da una legge dello Stato, e coraggioso». Per Francesca Renda (Tesei presidente) «è vergognoso che si dica che questa misura è disincentivante nei confronti dei comportamenti virtuosi. La verità invece è che le persone non ce la fanno e vanno aiutate per evitare che sprofondino in comportamenti autolesivi».