Foto lettori: la monnezza a Perugia, via Birago

di Maurizio Troccoli

La monnezza ha sempre più di una sola faccia. Provando a fare uno sforzo di sintesi se ne potrebbero individuare almeno due, in questo particolare momento di disagio che sta vivendo Perugia: da un lato la faccia della crisi aziendale, dall’altro quella del degrado di alcune aree cittadine. Nonostante l’azienda di raccolta rifiuti abbia contezza della cifra del problema da affrontare prova a vedere positivo, lanciando anche qualche segnale concreto. Prontamente intercettato anche da alcuni cittadini che, scrivendo a umbria24.it, hanno da un lato evidenziato le aree di crisi, ovvero dei quartieri ancora «sommersi» dai rifiuti e, dall’altro, sottolineato l’avvenuta pulizia di altre aree, prossime a quelle dai cassonetti stracolmi.

Le ragioni del disagio Come pubblicato sui media locali e anche su questo giornale, la insolita presenza dei rifiuti in città è dovuta all’agitazione dei dipendenti della Gesenu che stanno vivendo il blocco degli straordinari determinando la raccolta dei rifiuti in misura sottodimensionata. Tra i sindacati dei lavoratori e l’azienda è in corso una trattativa che ieri ha conosciuto alcuni punti di accordo senza però concludersi positivamente, rinviando il tutto al 6 dicembre. Intanto però giungono rassicurazioni da parte dell’azienda che giustifica l’attuale situazione anche per l’aumento di attività di questi mesi determinata dal nuovo servizio di raccolta porta a porta, con lo stesso organico, aumentando quindi gli sforzi.

Il presidente Antonielli: chiedo scusa alla città «Perugia è una città pulita ed ordinata – scrive Antonielli –  e le agitazioni sindacali che stanno interessando Gesenu in questi giorni stanno causando disagi e sporcizia a cui non siamo abituati. Di questo, oltre ad assumermi personalmente ogni responsabilità, voglio chiedere pubblicamente scusa ai cittadini. Allo sciopero nazionale per il rinnovo del contratto collettivo, si aggiunge infatti anche il blocco degli straordinari derivante da questioni interne all’azienda. Si tenga conto, per giunta, che se sciopera il trasporto pubblico i mezzi si fermano ed il giorno dopo tutto riprende come prima, invece, se a scioperare sono i servizi di igiene urbana, la produzione di rifiuti non cessa e quello che non siamo riusciti a fare nella giornata di sciopero si ripercuote necessariamente nei giorni successivi»,  è quanto scritto da Graziano Antonielli e pubblicato sul sito dell’azienda.

Massiccio ricorso allo straordinario Il presidente prova a spiegare le motivazioni dello stato di agitazione che ha prodotto effetti anche in città, promettendo anche – come pubblicato giovedì sui media locali – che le soluzioni alla raccolta dei rifiuti saranno trovae senza aumentare le tasse ma con una riorganizzazione ed una ottimizzazione delle risorse umane esistenti: «Il massiccio ricorso allo straordinario e molte delle tensioni che intercorrono con le OO.SS. derivano anche dallo stravolgimento del servizio che abbiamo operato nell’ultimo anno. Ormai il 50% dei cittadini è servito con il porta a porta e questo consente il conseguimento di  risultati positivi (non si pagheranno multe alla Regione, ad esempio) ma anche difficoltà derivanti da maggior lavoro (consegna e ritiro dei cassonetti, zone miste, comunicazione ecc.) ed organizzazione inevitabilmente transitoria», è scritto ancora.

I cittadini Intanto alcuni lettori di umbria24.it inviano alla redazione le foto dei bidoni della spazzatura ancora carichi spiegando che si tratta di quelli di via Birago, via del Lavoro e alcune aree di via della Pallotta, mentre segnalano cassonetti svuotati e puliti in via Pellas. Il presidente della Gesenu, si rivolge proprio a loro sia per chiedere scusa che per chiedere una mano. «Ci sono tanti altri aspetti – scrive ancora –  che potranno essere approfonditi specialmente se lo stato di agitazione dovesse proseguire. Per ora, oltre a chiedere scusa ai cittadini, mi trovo costretto anche a chiedere una mano per superare questo momento di difficoltà (come cercare un cassonetto ancora capiente piuttosto che lasciare tutto in terra), nella certezza che in molti capiranno che per l’azienda non cedere a tutte le richieste sindacali non è un gioco ma una necessità derivante anche dalla grave situazione di crisi in cui versa il nostro paese e rispetto alla quale io ritengo anche immorale considerare alcune situazioni come isole felici».

2 replies on “Perugia, ancora cumuli di immondizia in città: i cittadini segnalano il degrado e la Gesenu chiede scusa”

  1. SE LA GESENU NON E’ IN GRADO DI GARANTIRE IL SERVIZIO LO FACCIA FARE AD ALTRI!!!!!!
    QUESTO E’ UN SUO PROBLEMA CHE NON PUO’ ESSERE RIBALTATO SUI CITTADINI CHE PAGANO PROFUMATAMENTE QUESTO SERVIZIO.
    I DIPENDENTI GESENU SONO CONSAPEVOLI CHE I LORO STIPENDI SONO GARANTITI DAI CITTADINI !!!
    QUESTI SIGNORI NON POSSONO ANTEPORRE LE LORO RICHIESTE AI DIRITTI DEI CITTADINI.
    MI DOMANDO DOVE SONO LA REGIONE E IL COMUNE !!!! CHE FANNO GLI OSSERVATORI INDIPENDENTI ???
    SI CHIAMI L’ESERCITO E SI MANDINO A CASA I DIPENDENTI CHE NON RIENTRANO AL LAVORO !!

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