di Daniele Bovi
Quasi la metà degli edifici scolastici del territorio comunale di Perugia, 52, non hanno un documento in cui si valuta la vulnerabilità sismica. Il dato è emerso giovedì mattina a palazzo dei Priori dove il sindaco, insieme ad assessori e dirigenti, ha presentato il piano da oltre 27 milioni di euro per la riqualificazione di 26 scuole. Niente allarmismi però, precisano i dirigenti. Grazie a un contributo straordinario della Regione datato 2009 infatti il Comune ha effettuato le verifiche di vulnerabilità su 58 edifici, quelli più vecchi, in parte costruiti prima dell’avvento delle norme antisismiche e su quelli che i tecnici giudicavano più a rischio. Secondo quanto riferito dagli uffici comunali giovedì, si tratta comunque di edifici «in buone condizioni» e comunque, hanno assicurato il sindaco e i dirigenti, se ci saranno i finanziamenti a disposizione, saranno fatte le verifiche anche su queste strutture.
IL PIANO DA 27,8 MILIONI PER 26 SCUOLE
Boarelli Che il problema sia sentito lo ha sottolineato anche Simona Boarelli, a capo dell’Ufficio scolastico regionale: «Genitori e associazioni – spiega – stanno discutendo. Non tutte le scuole ce l’hanno ed è chiaro che questo sia un indice forte di riferimento ma non può essere l’unico. Si sta prendendo in carico questa problematica e in molte scuole, a parte situazioni più “vivaci”, questo è stato capito». Boarelli tende poi a tranquillizzare i genitori e gli alunni che ogni giorno frequentano le scuole della regione: «È vero – dice – che molti edifici non erano stati pensati per essere delle scuole, ma posso assicurare che sono stati fatti controlli accuratissimi e tante riunioni per garantire la sicurezza. Ora speriamo che il peggio sia passato».
Project financing Gli uffici comunali sono al lavoro anche su un altro fronte, ovvero quello del project financing «Città dell’infanzia» proposto da un gruppo di cooperative del capoluogo (Consorzio Abn, Borgorete e Koinè) che riguarda sei asili sui quindici gestiti dal Comune. Le cooperative si impegnano a ristrutturare alcune strutture, per le quali palazzo dei Priori non ha risorse a sufficienza, e in cambio il Comune assegna loro la gestione delle strutture. I nodi da sciogliere però sono numerosi. «I profili da indagare – ha risposto la dirigente del settore Migliarini – sono molti, da quello economico a quello strutturale fino ai temi che attengono il personale. Il confronto è aperto e siamo a buon punto però, per fare una pronuncia di pubblico interesse, dobbiamo conoscere ancora i dati nella loro completezza». Difficile quindi, al momento, stabilire quando palazzo dei Priori si pronuncerà su una proposta che, se accolta, cambierebbe in modo significativo l’offerta a disposizione delle famiglie.
Twitter @DanieleBovi