La Regione Umbria ha concesso temporaneamente e a titolo gratuito al Comune di Paciano il prestigioso Palazzo Baldeschi, nel centro storico del borgo del Trasimeno. La concessione, in continuità con la gestione precedente, durerà quindici anni, dal 23 giugno 2025 al 22 giugno 2040, e punta a rafforzare le attività culturali, sociali e di valorizzazione del territorio già avviate negli ultimi anni.
Il Comune di Paciano ha presentato una relazione dettagliata che documenta l’impegno costante nella gestione dell’immobile seicentesco, a partire dal restauro del 2004. Tra gli interventi realizzati figurano manutenzioni ordinarie e straordinarie degli impianti, sistemi antincendio e ascensore, spesso sostenuti con risorse comunali o finanziamenti regionali. Sono stati inoltre ripristinati il giardino all’italiana, allestita una sala conferenze multimediale e avviato, nel 2014, il progetto TrasiMemo – Banca della Memoria del Trasimeno, realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia.
Il Comune ha anche manifestato l’intenzione di inserire Palazzo Baldeschi nella Strategia nazionale per le aree interne, con interventi finalizzati all’attivazione di sei Centri di Aggregazione Giovanile, rafforzando il ruolo dell’edificio come presidio culturale e sociale.
«La Regione – dichiara il vicepresidente Tommaso Bori – ha riconosciuto una progettualità solida, capace di coniugare la tutela di un bene di pregio con l’innovazione sociale e lo sviluppo locale. Palazzo Baldeschi è un esempio concreto di come il patrimonio pubblico possa diventare infrastruttura culturale viva, soprattutto nei piccoli comuni».
Alla luce della rilevanza pubblica delle attività svolte e programmate, della durata pluriennale degli interventi e della capacità dimostrata dal Comune nella gestione, la Regione Umbria ha ritenuto sussistenti le condizioni per procedere all’assegnazione diretta del bene, come previsto dalla legge regionale n. 10 del 2018.
«La concessione quindicennale – aggiunge Bori – garantisce stabilità amministrativa per completare programmi complessi e di lungo periodo, in particolare quelli rivolti ai giovani e alla coesione sociale, pienamente coerenti con le politiche regionali per le aree interne».
