di D.B.
«Non capisco come sia possibile che un medico enormemente stimato dai malati, dai genitori dei piccoli pazienti e dai colleghi, riconosciuto a livello internazionale, debba improvvisamente e senza nessun giustificato motivo interrompere un percorso professionale e un progetto assistenziale di eccellenza costruito con enormi sacrifici. Un progetto in cui noi malati e genitori di malati riponiamo grandi aspettative». Le parole, scritte in una lettera aperta sono di Cinzia Pilo, milanese, mamma di un bimbo di 6 anni affetto dalla nascita da epidermiolisi bollosa (Eb), malattia rara e incurabile meglio nota come sindrome dei bambini farfalla. Il caso sollevato dalla mamma, che è anche presidente dell’associazione Debra Italia onlus, è relativo alla partenza della professoressa Susanna Esposito da Milano in direzione Perugia.
Chi è Esposito è attualmente a capo dell’Unità di pediatria ad alta intensità di cura della Fondazione Irccs Policlinico di Milano presso la clinica De Marchi e professore associato di Pediatria all’università Statale. Un curriculum importante al quale dal 28 dicembre si aggiungerà, a meno di sorprese dell’ultima ora, quello di professore ordinario all’Università di Perugia e di direttore della clinica pediatrica dell’ospedale Santa Maria della misericordia del capoluogo umbro, al vertice della quale c’è, come facente funzioni, il dottor Maurizio Stefanelli. Al Santa Maria danno il trasferimento come cosa fatta e spiegano che Esposito ha, ovviamente, già incontrato i vertici dell’ospedale e fatto visita al reparto, facendo un’ottima impressione.
La preoccupazione Esposito è anche presidente di Waidid, associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici e ha fondato la onlus Amici del bambino malato che supporta varie attività ospedaliere; inoltre è schierata in prima linea a favore delle vaccinazioni in un momento in cui la loro necessità viene messa in discussione. Il più che probabile trasferimento sta preoccupando molti malati e le loro famiglie, i quali vedono come possibile motivo di questa decisione il fatto che la nota pediatra attendesse da tempo, in Statale, il titolo di professore ordinario e la trasformazione del suo reparto in Unità operativa complessa; obiettivi che centrerebbe a Perugia. «Lei segue mio figlio da sempre – dice ancora Pilo – ha fondato e guida il Centro Eb di Milano che assiste oggi decine di famiglie da tutta Italia. E la nostra preoccupazione è che senza di lei questa struttura muoia, costringendo tante persone emigrare altrove, anche all’estero. Per molti i centri specialistici più vicini sono infatti a Roma o a Salisburgo, in Francia».
Twitter @DanieleBovi