di B.M.
La questione del centro culturale islamico di Umbertide è arrivata sui tavoli della Regione. Il sindaco Marco Locchi è stato ascoltato mercoledì dalla terza commissione consiliare, presieduta da Attilio Solinas, a seguito della mozione dei consiglieri della Lega Nord, Valerio Mancini ed Emanuele Fiorini, che chiedevano un «Intervento della Giunta regionale presso il Governo nazionale ai fini di una moratoria della costruzione e apertura di nuovi centri islamici e moschee».
Procedure ok Mentre i lavori per la costruzione della struttura procedono senza intoppi, la questione del centro culturale islamico di Umbertide è ancora tema di bagarre tra le varie forze politiche locali e regionali. Durante la commissione consiliare di mercoledì, il sindaco Locchi ha ricostruito le tappe della vicenda, ribadendo che tutte le procedure sono state seguite in modo corretto: «I musulmani stimati nel nostro territorio sono circa 2.000 e nel corso degli anni si sono inseriti nel tessuto sociale, scolastico e produttivo. Nel 2011 è stato avviato il processo di realizzazione del centro culturale islamico, non si tratta di una struttura enorme, dato che ha una superficie utile di circa 800 metri, 400 a piano terra per la preghiera, uno spazio più piccolo di un campo da basket. Al primo piano ci saranno spazi per le attività culturali del centro, corsi di lingua e altro».
Finanziamento e sicurezza Il sindaco ha toccato poi le due questioni calde in merito al centro islamico, com’è stata finanziata la struttura e la sicurezza per la popolazione locale: «Non sappiamo quale sarà esattamente il costo complessivo (stimiamo sopra il milione di euro) la somma è proveniente da donazioni di fedeli e da raccolte fondi nei centri islamici esistenti altrove. Per quanto riguarda il tema sicurezza una delle ipotesi è la ‘carta della cittadinanza’, com’è stato fatto a Firenze, oppure una convenzione sull’utilizzo della struttura, in modo da aprirla anche ad attività culturali per i cittadini italiani. Il problema vero sarebbe l’isolamento del centro rispetto alla città, la sua chiusura rispetto al tessuto culturale umbertidese».
Moratoria costruzione moschee Critiche le opposizioni, su tutte la Lega Nord col consigliere Valerio Mancini: «La nostra proposta è di arrivare ad una moratoria della costruzione di centri islamici e moschee finché non viene stilato un accordo tra lo Stato italiano e i rappresentanti della religione islamica. Quest’accordo, che potrebbe anche prevedere la costruzione di moschee, non viene stipulato a causa delle divisioni all’interno delle diverse anime della fede islamica. Andrebbe chiarita la provenienza dei fondi (non credo che i soli fedeli possano aver raccolto oltre un milione) e richiesto il parere della popolazione attraverso un referendum (anche se a Umbertide non esiste un regolamento per svolgerlo). Vogliamo evitare che quel luogo diventi un centro di raccordo per il mondo islamico di tutta Italia».
Ok ma con controlli Più conciliante la posizione del consigliere Claudio Ricci: «La struttura è stata autorizzata. A questo punto possiamo solo cercare di fare in modo che essa sia connessa con il tessuto sociale cittadino. In Umbria ci sono molti edifici il cui piano terra viene utilizzato impropriamente come centro islamico, poco controllabili. Invece un centro come quello di Umbertide potrebbe essere meglio verificato nelle attività svolte». Il consigliere Silvano Rometti ha puntato sulla questione sicurezza: «E’ importante il rapporto con la Prefettura per misure che garantiscano la maggiore sicurezza della comunità. La situazione del centro culturale è ormai definita e le nostre valutazioni rischiano di essere influenzate da quanto avviene all’estero».
Area ex Fornace Il consigliere Marco Vinicio Guasticchi ha invece tirato in ballo l’ex sindaco Giampiero Giulietti (sindaco nel 2011 quando sono stati presentati ed approvati i progetti) in merito alla validità della procedura della variazione urbanistica dell’area ex Serra: «All’inizio quell’area di proprietà comunale era riservata alla realizzazione di serre per disabili, c’è stata una variazione urbanistica che doveva prevedere lo spostamento delle serre per disabili altrove, ma questo non è avvenuto. Quell’area è stata quindi destinata ad associazionismo e attività culturali, mentre invece il centro islamico sarà un luogo di culto». Guasticchi ha tirato in ballo anche la questione dell’ex Fornace: « E’ stata creata una zona fantasma, già occupata abusivamente, nel centro di Umbertide, a cinquecento metri dal nuovo centro islamico. Quando si autorizzano operazioni così rilevanti bisognerebbe anche prevedere le conseguenze delle scelte».