La conferenza stampa di oggi

di Daniele Bovi

Pur di fronte a un provvedimento dove ci sono «molte cose condivisibili», sono almeno nove le modifiche che Cittadinanzattiva e Tribunale del malato chiedono alla giunta regionale riguardo al piano straordinario, varato da palazzo Donini nelle scorse settimane, per contenere le liste d’attesa. Un Piano che però, sostengono, non può essere attuato da quelle stesse Aziende sanitarie e ospedaliere che «fino ad ora sono largamente inadempienti». Provvedimento che riguarda, secondo i cittadini intervistati per il rapporto Pit Salute 2013, il problema predominante in Umbria, Abruzzo, Marche e Veneto.

Le richieste Prima di tutto c’è però una questione di metodo: «Non siamo mai stati convocati – hanno spiegato lunedì mattina durante una conferenza stampa a Perugia – se non adesso quando l’atto è già pronto». Il piano della giunta recepisce alcune proposte fatte dal Tribunale nel corso degli anni, come il funzionamento di ambulatori e macchinari fino alle 22, una misura che «se attuata veramente fornirà una grande risposta alle esigenze dei cittadini». La prima delle modifiche che Cittadinanzattiva e Tribunale chiedono riguarda il Cup regionale, giudicato inadatto alle esigenze degli umbri: «È uno strumento che così non funziona. Noi – è stato detto – vorremmo la partenza immediata del servizio www.cupumbria.it e più attenzione per quelle persone impossibilitate a viaggiare».

Agende e recall Carla Mariotti, responsabile regionale del Tribunale, mette poi sul tavolo il tema delle agende di prenotazione, che «devono essere urgentemente passate al Cup anche attraverso sistemi informatizzati», e dei medici di base che in ricetta non indicano il quesito diagnostico né la classe di raggruppamento di attesa. Sempre per i medici, ma anche per i pazienti, si propongono interventi di formazione (e informazione) per far capire che in certi casi gli esami prescritti sono inutili o, addirittura, dannosi. Dubbi il Tribunale ce l’ha anche sulla chiamata automatica (il cosiddetto recall) dove una voce registrata ricorda l’esame fissato; una voce che non accerta l’identità di chi risponde, ponendo così potenziali problemi di privacy. Un servizio peraltro non nuovo: «Esiste da anni – è stato detto – ma funziona a corrente alternata e con modalità differenti sul territorio umbro».

No ai Cup manager Cittadinanzattiva e Tribunale poi bocciano la nuova figura del Cup manager, dieci in tutto: «Se per le liste di attesa – domandano – ricorriamo a figure ad hoc e per i controlli a Nas e Finanza, perché non risparmiamo abolendo la pletora di figure apicali che ci sono nelle nostre aziende? Non sono già presenti i responsabili aziendali dei Cup?». Più attenzione inoltre servirebbe nello strutturare i percorsi per quei malati affetti da patologie croniche o rare, mentre quanto all’acquisto dei pacchetti ore per eseguire gli esami, secondo Cittadinanzattiva non sono necessari perché si può recuperare tempo tagliando gli sprechi. «L’aspetto problematico più rilevante» che le associazioni individuano però è il fatto di affidare il piano alle aziende sanitarie. Le stesse che «non hanno dato attuazione ai precedenti piani e programmi» e che sono oggetto, nel documento della giunta, di circostanziate accuse.

Le accuse Queste riguardano il mancato censimento delle risorse, sia umane che strumentali, quindi dei potenziali carichi di lavoro, l’assenza di agende di prenotazione dinamiche e del controllo giornaliero di tempi di attesa e appropriatezza, nonché la mancata standardizzazione di tutto il processo che va dalla prenotazione all’erogazione del servizio. Secondo le associazioni servirebbe quindi una cabina di regia per controllare e verificare, senza affidare tutto alle aziende sanitarie e ospedaliere che vengono messe nel mirino anche riguardo alla trasparenza «che è ancora un optional».

Poca trasparenza Cittadinanzattiva e Tribunale del malato infatti hanno visitato i siti delle aziende per vedere dove e come vengono pubblicati i tempi di attesa. In ordine di accessibilità in testa c’è l’Usl Umbria 2 che ha dati aggiornati e pubblicati nella sezione «Tempi di attesa»; poi c’è l’Azienda ospedaliera di Terni, dove dopo aver cliccato su «Amministrazione trasparente», poi su «Servizi erogati» e infine su «Liste di attesa» si scopre che la pagina è ancora in allestimento. Poi c’è l’ospedale perugino dove bisogna fare lo stesso percorso mentre sul sito dell’Usl Umbria 1 è una vera caccia al tesoro: dall’homepage si deve cercare «Prevenzione della corruzione e amministrazione trasparente», poi «Altri contenuti», «Servizi erogati» e infine ecco le liste d’attesa aggiornate alla metà di luglio.

Twitter @DanieleBovi

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