Libri genericamente contestati foto archivio

di Chiara Fabrizi

Il giudice del lavoro Marta D’Auria ha bocciato il ricorso dell’ex direttrice della biblioteca comunale di Todi, Fabiola Bernardini, spostata nel 2018 all’ufficio urbanistica formalmente nell’ambito di una riorganizzazione del personale dell’ente. Il provvedimento è scattato, però, dopo che Bernardini si era rifiutata di ‘mettere all’indice’ libri della sezione bimbi e ragazzi che, secondo la giunta comunale di Todi, ora come allora guidata dal sindaco Antonino Ruggiano, promuoverebbero la fantomatica ‘teoria gender’, ma che più semplicemente trattano realtà della società anche italiana, ovvero l’omogenitorialità, la transessualità e l’omosessualità.

Libri ‘gender’ a Todi: bocciato il ricorso dell’ex bibliotecaria Assistita dall’avvocato Nunzia Parra, la dipendente comunale con l’impugnazione aveva chiesto il reintegro nella posizione che aveva ricoperto per 14 anni, cioè alla guida della biblioteca comunale di Todi, e di conseguenza il riconoscimento dell’illegittimità dello spostamento all’ufficio urbanistica, oltre al risarcimento del danno non patrimoniale, in quanto tale non quantificato dal legale, patito a causa dello spostamento in un settore dell’amministrazione pubblica che nulla ha a che fare coi suoi titoli di studio né con il suo percorso professionale. Il ricorso, però, è stato rigettato nel tardo pomeriggio di giovedì dal tribunale di Spoleto che, con il giudice del lavoro D’Auria, si è riservato 60 giorni di tempo per depositare le motivazioni della decisione. «Attenderemo di leggerle per poi valutare un eventuale appello» si è limitata a commentare l’avvocato Parra.

Rifiuto di ‘messa all’indice’ Il trasferimento di Bernardini all’ufficio Urbanistica ha avuto nel 2018 un’enorme risonanza, proprio perché disposto alcuni mesi dopo l’iniziativa con cui l’amministrazione Ruggiano chiedeva di rimuovere dalla biblioteca libri per bambini con contenuti riguardanti temi educativi sensibili e pure di segnare i libri presenti nella sezione che trattavano l’omossesualità, l’omogenitorialità e il transessualismo. Bernardini rispose alla richiesta del municipio consegnando l’intero catalogo dei circa 4.500 libri ospitati nella sala ragazzi della biblioteca di Todi, rifiutandosi di fatto di rimuovere i testi che trattano quei temi, semplicemente perché inserendo i criteri indicati dall’amministrazione comunale nel sistema di ricerca bibliotecario, che è peraltro organizzato secondo criteri internazionali e nazionali definiti dalla comunità scientifica, non veniva fuori alcunché.